Le tre principali cause, che determinano un cambiamento significativo circa la direzione degli alisei stratosferici, possono essere rintracciate nelle seguenti azioni/reazioni: maggior/minor attività dell’energia solare (processo scatenante),diversa inclinazione dell’asse terrestre, temperature delle superfici oceaniche e non ultimo, l’attrito all’interno dell’atmosfera che sprigiona energia tramite l’evaporazione e condensazione dell’acqua (fenomeni di passaggio di fase che coinvolgono il cosiddetto calore latente). Va detto in ogni caso che la maggior “interferenza” circa il mutamento della direzione di detti flussi è riconducibile, in primissima istanza, alla fonte primaria di calore: Sole.
Nella fascia equatoriale, ove la direzione dei raggi solari si mostra maggiormente in perpendicolare, si evidenzia una prima fascia di correnti che seguono, mediamente, le zone della “cita terrestre”.
Ovviamente il calore che si origina da questi primi flussi, correnti in quota relativamente più miti, viene ridistribuito in maniera difforme sia nell’Emisfero australe che in quello boreale. La stessa e diversa densità degli strati d’aria, causata dalle diverse temperature alle varie latitudini, innesca dei “contrasti” che danno origine ad una fase di espansione dell’aliseo rispettivamente verso Nord e Sud dell’Equatore. Rispettivamente getti ascendenti e discendenti.
Nelle variazione del clima a lungo termine (variazione decennali) si manifesta questa complessa interattività delle suddette concause. In ogni caso le stesse variazioni dell’attività solare sono il principio fondamentale per il quale viene spesso “ridisegnata” questa struttura dei venti stratosferici. Normale quindi che, oltre la riconosciuta ed antropica origine dei cambiamenti climatici (riscaldamento globale), vi sia una “riconosciuta” e ciclica variazione di questi alisei. Variazione che può portare, nei rispettivi emisferi, a periodi di regolarità del getto, quindi andamento del clima normale e ondulazioni molto più irregolari (direzione degli alisei non omogenea) che si tradurrebbe attraverso fasi del clima, su lunga ampiezza, molto discordanti: estremo caldo, eccessiva piovosità o estremo freddo nelle aree della media ed alta fascia del nostro Globo.
Dobbiamo, quindi, riconoscere che la nostra prima “fonte di ispirazione” (Sole) è l’elemento che maggiormente incide, anche in un termine relativamente breve, sulle variazioni del clima.