Si sta verificando una rara configurazione che favorisce intense ondate di freddo sulla nostra Penisola.
Da diversi anni, per lo meno da un paio di decenni, abbiamo assistito alla sempre più rara presenza dell’Anticiclone Russo sull’Europa Occidentale, mentre un tempo era una delle figure dominanti del panorama invernale europeo.
Invece, per le ondate di freddo invernali, ha acquistato ruolo predominante l’espansione in senso meridiano dell’Anticiclone delle Azzorre.
Questo provoca anche altre conseguenze, in quanto le correnti prevalenti settentrionali possono determinare frequenti fenomeni di foehn e siccità invernale sul nostro Nord Italia, che è riparato dall’Arco Alpino, oppure nevicate abbondanti sulla Penisola Ellenica, sul nostro Appennino Meridionale nel settore adriatico.
Questa volta, invece, l’espansione meridiana si realizzerà in Atlantico più ad ovest della precedente, tanto che le masse d’aria fredda giungeranno fino al bacino centro-occidentale del Mediterraneo, attraverso la Valle del Rodano.
Nella mappa allegata osserviamo la configurazione barica in tempo reale del nostro Emisfero Settentrionale, elaborata dal modello globale GFS, per la giornata di oggi 26 febbraio 2004.
Possiamo notare la possente rimonta dell’Anticiclone delle Azzorre, che porta un suo massimo, sia la suolo che in quota, sul medio Atlantico, spingendosi fino all’Islanda.
Qui si viene insolitamente a congiungere con l’Anticiclone Polare, che ha un suo massimo al suolo di 1045 hPa centrato proprio esattamente sul nostro Polo Nord.
Ne consegue che si apre tutto un corridoio di congiunzione tra le depressioni profonde e gelide presenti sulle zone artico-siberiane, e quella che si è venuta a formare sulla Scandinavia.
La depressione presente sul Mediterraneo Centrale fungerà da richiamo ulteriore per l’aria fredda che dalla Siberia è diretta verso la Scandinavia, e che, a questo punto, troverà un corridoio aperto per potersi gettare attraverso la Valle del Rodano sui mari a noi circostanti.
Questo tipo di circolazione è quella che favorisce le precipitazioni nevose anche a quote basse sulla nostra Penisola, nonché l’inizio di un periodo molto freddo che, perdurante la situazione di blocco anticiclonico in Atlantico, durerà presumibilmente a lungo.
Insomma, ben lungi da essere alla fine dell’inverno, esso perdurerà con rigore insolito rispetto al periodo stagionale così avanzato.