C’è poco da scherzare. Avete presente fine giugno e poi inizio luglio? Ecco, le condizioni meteo climatiche o meglio, lo scherma della circolazione atmosferica in Europa sembra voler ricalcare le stesse orme.
Prima il caldo furioso, letteralmente furioso, nei settori occidentali dell’Europa (ma boccheggerà anche la Germania, giusto per farvi altri esempi) poi le crescenti infiltrazioni d’aria fresca che portarono all’innesco di devastanti temporali. Ce lo ricordiamo bene, fu un’ondata di maltempo veramente esagerata al punto che si sprecarono i paragoni con ben altri climi (ad esempio gli USA).
Sappiamo molto bene quanto l’atmosfera, quando ci si mette, sia in grado di percorrere strade a basso consumo energetico. Evidentemente la strada che stiamo descrivendo è quella che gli consente di ottenere il massimo risultato col minimo sforzo. Vi sembra poco? A noi no.
Prepariamoci quindi, perché farà caldo per tutta la settimana ma nel weekend – l’ultimo di luglio – potrebbero intervenire delle novità molto importanti. Ricordiamoci che l’Alta Pressione sarà incastonata tra due aree cicloniche: est, molto fresca, ovest, molto instabile. Tra le due pare possa prevalere l’occidentale, quindi atlantica, andando a contrarre la struttura anticiclonica in modo sostanziale.
Chiaramente con la contrazione strutturale avremo una riduzione delle temperature, che scenderanno riportandosi su valori più consoni al periodo. Ma occhio, perché il calore che nel frattempo si sarà depositato nei bassi strati fornirà quell’energia necessaria ai temporali.
Si partirà con l’Europa occidentale, si proseguirà probabilmente con le regioni del Nord Italia. Temiamo temporali molto forti, dobbiamo dirlo. Temporali associati a nubifragi, temporali associati soprattutto a grandinate e abbiamo visto che cosa siano in grado di fare le grandinate. Poi, dovesse il fresco penetrare in quota scendendo a sud, le precipitazioni temporalesche potrebbero colpire con foga anche le regioni del Centro Sud.
Per quanto riguarda la circolazione fresca orientale non sottovalutatela, perché potrebbe avere ugualmente degli effetti ma principalmente nelle regioni adriatiche e del Sud. Capite bene che non ci sono i presupposti per la permanenza dell’Alta Pressione africana, neppure stavolta.
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