Come previsto nei giorni addietro l’anticiclone di stampo azzorriano si è mosso in Europa centro-meridionale, condizionando il tempo del Mediterraneo e della penisola, con il supporto di una blanda matrice nord-africana che ha reso l’atmosfera più calda ed estiva.
Avevamo analizzato la debole azione di magnitudo della MJO che non lasciava intuire la possibilità di scambi meridiani avvincenti e contemporaneamente esaminavamo la semi-permanente atlantica, con la rinnovata situazione di EA+ che avrebbe poi frenato le discese fresche di stampo oceanico.
Tutto ciò si è realizzato con finitezza e le varie situazioni sinottiche si sono incastrate perfettamente, rendendo possibile la rimonta dell’alta pressione; ad oggi assistiamo ad una evoluzione tipica del periodo primaverile in essere, ovvero del mese mariano, quel Maggio che traghetta l’Italia e l’Europa verso le dinamiche bariche del venturo trimestre attraverso gli ultimi posizionamenti del vortice polare e la ficcante azione meridiana dell’Azzorre e del sub-tropicale.
Osservando le mappe dei modelli si nota il tentativo di elevazione di due figure anticicloniche, una presente nel bacino del Mediterraneo e l’altra in erezione verso l’est/nord-est europeo; è un copione spesso rispettato in primavera, quando a dominare la scena sono le alte pressioni tra le quali si insinuano vivaci ed instabili gocce fredde e blande saccature, come sta avvenendo in questi giorni.
La combinata azione di una goccia fredda iberica e della saccatura orientale mineranno il flusso alto-pressorio sulla Penisola, destabilizzando l’aria e permettendo, nelle ore più calde, lo sviluppo dell’attività termo-convettiva con temporali sparsi nelle aree interne e pedemontane.
L’azione da est sarà quella che comprometterà maggiormente la stabilità italica, grazie all’inserimento di aria fresca nei bassi strati, che si avverte sia sul lato adriatico sia su quello tirrenico; su quest’ultimo è interessante osservare come una debole instabile permetta l’afflusso di aria destabilizzante al suolo, con condizioni di afflusso caldo e stabile in quota.
Ecco il perché delle deboli precipitazioni, come quelle di ieri avvenute nel tardo pomeriggio, poiché assistite da fievoli moti verticali; in questi casi bisogna ringraziare per lo più l’orografia del territorio.
Nonostante il tentativo di minare l’HP sul Mediterraneo, esso resterà ben saldo grazie ad una radice di matrice africana che sospingerà nuova linfa ad alimentare il sistema e, simultaneamente, un rinnovato ponte alto-pressorio si protenderà verso il centro Europa, grazie all’azione della semi-permanente atlantica che indirizzerà una saccatura a sud.
Accadrà quindi che l’Azzorre, sotto la spinta di un forcing atlantico, cercherà una sorta di spanciamento tra Spagna/Francia, con il pronto e solerte aiuto di un flusso caldo di provenienza afriacana; non è detta l’ultima parola ma dallo studio dei dati in possesso sembra prevalere l’ipotesi di un proseguo del mese abbastanza placido.