Attenzione particolare rivolta alla profonda goccia fredda distesa sull’Italia nord-orientale e sull’area balcanica occidentale. La famiglia depressionaria (da 1006 a 1009 hPa) che colpisce questi settori europei si dimostra molto dinamica, aiutata notevolmente dalla forte spinta propulsiva proveniente dai venti gelidi artici continentali, le cui zone natie sono oggi dominate da una elevata alta pressione a 1033 hPa.
Ancora ben radicato si mostra l’anticiclone delle Azzorre, il cui picco a 1031 hPa sorveglia l’intera fascia costiera atlantica. La sua resistenza agli attacchi settentrionali del ciclone polare è apprezzabile vista la profondità di tale ciclone (973 hPa) ed i violenti scontri termici occlusivi disposti lungo l’Oceano.
La nuvolosità brillante del nucleo gelido artico spicca nella sua nuova posizione italo-dinarica. Le temperature gelide che accompagnano questa sua progressiva discesa latitudinale colpiscono anche le Regioni settentrionali italiane.
Evidenti sono gli scontri termici, con nubi temporalesche, sulle Regioni centrali italiane tra il lembo più occidentale di tale massa fredda ed il residuo anticiclonico della giornata di ieri.
Ancora sorprendente il predominio azzorriano sull’intera Penisola Iberica, regalando temperature miti che contrastano nettamente con quelle siderali estese da Vienna e Berlino verso la Russia.
L’innalzamento anticiclonico arriva a protezione della Gran Bretagna, spingendo le nubi temporalesche sul Mare del Nord senza inficiare alcuna terra emersa.