L’area geografica più esposta ai terremoti, è quella centro meridionale, in particolare Calabria, Basilicata, Campania e Sicilia. In queste regioni si sono avuti circa il 50% dei 160 terremoti più terribili della nostra storia.
Particolarmente esposti sono il messinese ed il siracusano con una scala tra X e XI della scala Mercalli (oggi molto meno usata per la maggiore disponibilità di strumenti di valutazione).
In Calabria si contano ben 20 sismi tra il IX ed il XII della scala Mercalli.
Il terremoto dell’Abruzzo (Avezzano, 1915) raggiunse l’XI grado.Nel Molise, il Matese con il X grado della scala Mercalli.
Anche l’Umbria è tristemente nota per i terremoti, con intensità sino al X grado (Gubbio). Ma anche la Garfagnana, in Toscana ha avuto un sisma del X della scala Mercalli. Ma terremoti di tale intensità possono colpire le regioni prossime all’Appennino attorno a Faenza e Forlì.
In Lombardia l’intensità dei sismi, oltre che la frequenza, appare minore, ma vanno rammentati terremoti anche di oltre X della scala Mercalli, in tutta la fascia prealpina, dal comasco alla zona del Lago di Garda!
La zona del Lago di Garda è un’area a forte rischio sismico e si estende sino al bellunese.
Tra Liguria e Piemonte vanno menzionate la zona costiera di Savona, la Val di Gesso, il pinerolese, ma con terremoti mai andati oltre il IX grado. Tuttavia la costa di Savona appare a rischio tsnunami, segnalati anche in Toscana.
Una regione a fortissimo rischio sismico è quella del Friuli, specie le zone pedemontane dell’area alpina.
Di contro, in Italia vi sono territori dove il terremoto avviene con estrema rarità, uno di questi è la Sardegna, la Puglia meridionale.