E’ trascorso un anno esatto dalla super esplosione dai uno dei crateri dell’Etna, che aveva portato al ferimento di 10 persone. Da allora l’Etna ha navigato in acque più tranquille. Ora la novità sta nel fatto che stata realizzata dall’Ingv la prima modellazione in 3D del vulcano etneo.
Lo studio, condotto in collaborazione con l’Università di Catania, ha svelato l’evoluzione delle eruzioni vulcaniche nel corso degli ultimi 220 mila anni, che hanno portato alla formazione di un edificio vulcanico colossale da 535 chilometri cubi.
La modellazione 3D ha mostrato come si sono generate e sovrapposte le strutture vulcaniche nel corso dei millenni, fino a giungere alla struttura che si è sviluppata nel corso degli ultimi 60 mila anni, con la genesi del principale centro eruttivo che circa 20 mila anni fa aveva un’altezza di 3600 metri.
I volumi emessi nel periodo di tempo preso in considerazione hanno fatto determinare l’andamento del tasso eruttivo dell’Etna, progressivamente cresciuto negli ultimi 15 mila anni, con la formazione dell’edificio attuale denominato vulcano Mongibello.
I tassi eruttivi hanno raggiunto un valore prossimo a quello dei vulcani di arco oceanico, come quelli della cintura di fuoco del Pacifico. il magma dell’Etna sta cambiando composizione chimica in concomitanza con un leggero aumento dell’attività esplosiva: il tutto avviene con tempiste geologiche impercettibili.