Monotonia barica:
colpa della Nina? Colpa dell’Omega rovesciato? Comunque la si guardi, l’attuale configurazione è la stessa da mesi, pur con qualche temporanea variazione invernale. L’Alta Pressione non vuole saperne di defilarsi in Atlantico e le perturbazioni Atlantiche non hanno la benché minima possibilità di raggiungere il Mediterraneo apportando un po’ di benefiche piogge.
Ma perché sperare nel brutto tempo?:
E’ una domanda che alcuni di Voi si pone e ci pone. In taluni è maturato il dubbio che la nostra sia un costante, malcelato desiderio del maltempo. Chi lo pensa, consentiteci di obbiettare, sbaglia. L’evoluzione futura non può prescindere dal passato meteorologico. Un passato che, per la maggior parte delle nostre regioni, è sinonimo di siccità. Una siccità insistente, che s’aggrava col passare dei giorni e che rischia di diventare drammatica. Se non lo è già. E dove lo mettiamo l’inquinamento atmosferico indotto dai lunghi periodi anticiclonico? Ecco, forse pensando a queste cose non ci si dovrebbe stupire se l’augurio è che possa tornare a dominare l’Atlantico. A prescindere dai singoli gusti personali.
La goccia fredda Iberica:
per capire quel che accadrà nei prossimi giorni, dobbiamo necessariamente volgere lo sguardo in direzione della Spagna. La presenza di un’area ciclonica, la stessa che ha causato il peggioramento dei giorni scorsi al Nord Italia, sta provocando condizioni di forte instabilità culminate in violenti temporali, grandinate e qualche alluvione lampo. Quella stessa “goccia fredda”, perché di ciò si tratta, verrà agganciata brevemente dal nastro perturbato principale che la solleverà di latitudine ed infine la spingerà sull’Italia.
La classica instabilità Primaverile:
il risultato evolutivo è facilmente ipotizzabile. In quota giungerà aria fresca e instabile, che andrà a cozzare con quella ben più mite e stabile associata all’Anticiclone. Un mix “esplosivo”, che provocherà un significativo incremento della nuvolosità diurna alla quale si assoceranno frequenti acquazzoni e manifestazioni temporalesche.
Scordiamoci la sconfitta anticiclonica:
e’ vero, il transito della goccia fredda avrà il merito di indebolire la struttura altopressoria. Un indebolimento che peraltro potrebbe esporre il fianco orientale peninsulare all’intrusione di spifferi d’aria fresca da est, il ché andrebbe a prolungare la fase instabile nelle regioni Adriatiche e Meridionali. Ma è bene non illudersi, perché l’Anticiclone tornerà ad impossessarsi della parte occidentale Europea e pian piano allungherà le proprie maglie sull’Italia.
Il ruolo delle gocce fredde:
anche se le perturbazioni Atlantiche non riusciranno a raggiungerci, i vari tentativi d’erosione sul fianco occidentale dell’Alta Pressione dovrebbe determinare l’inserimento di altre gocce fredde a ridosso della Penisola Iberica. Ipotesi leggibile in alcuni Modelli di previsione, che tra l’altro sembrano indicare un successivo coinvolgimento delle nostre regioni. Altra ipotesi non trascurabile è che alcune gocce fredde possano giungere da est ed in quel caso oltre all’instabilità si potrebbe realizzare anche una significativa diminuzione termica. Non scordiamoci, infatti, che le temperature stazionano ostinatamente al di sopra della norma di 3-4, o anche di 5-6 gradi.
Focus: evoluzione sino al 03 aprile 2012
Il weekend sarà caratterizzato da una vivace variabilità che sfocerà sovente in condizioni di instabilità. Verranno coinvolte maggiormente le zone interne e prossime ai rilievi, ma acquazzoni e temporali potranno sconfinare sovente in direzione delle pianure e coste circostanti. Non si escludono le prime grandinate di stagione e le temperature registreranno un calo laddove nubi e fenomeni saranno più insistenti.
Instabilità che, gradualmente, si anniderà al Sud ove peraltro potrebbe avvalersi di un supporto d’aria fresca proveniente dai quadranti orientali. Si tratterà, peraltro, di una breve parentesi perché l’Anticiclone sembra avere tutta l’intenzione di ricucire lo strappo. Al momento, giusto ribadirlo, si intravede un’altra goccia fredda Atlantica che dapprima coinvolgerebbe la Penisola Iberica e in seguito potrebbe raggiungerci condizionando il tempo a cavallo tra fine Marzo e i primi d’Aprile.
Evoluzione sino al 08 aprile 2012
L’impianto circolatorio non sembra avere la minima intenzione di mutare, anche se nella prima settimana d’Aprile pare intravedersi un tentativo d’affondo più convincente delle perturbazioni Atlantiche. Bisognerà capire se effettivamente avrà la forza di destrutturare l’Anticiclone.
In conclusione.
La buona notizia, se tale la si può considerare, è che l’Alta Pressione inizierà a mostrare qualche falla. Incertezze che ci condurranno verso la principale peculiarità della stagione primaverile, ovvero l’instabilità temporalesca.