Italia, le allerte meteo alluvioni funzionano? Paese fragile. Clima impazzito. Che accade?
Una parte della Calabria sta vivendo l’ennesima alluvione, l’ennesimo evento meteo estremo di questo scorcio d’Autunno. Ma anche in Sicilia la situazione non è da meno con frane, allagamenti.
Il nostro è un realmente un Paese fragile? Le allerte meteo diffuse con sempre maggiore puntualità e precisione sono state utili? Il clima è realmente impazzito? Risposte che sono complesse da definire, ma ci proveremo.
Per il normale cittadino in Italia abbiamo un sistema di allerte meteo articolato e poco comprensibile, spesso inserito in siti web che presentano delle difficoltà nella navigazione. Raramente questi siti web sono consultabili con lo smartphone.
L’allerta meteo è indirizzata in primo luogo alle autorità locali, ma dovrebbe avere una primaria accessibilità anche per il normale cittadino che consulta il web. Ma nonostante le difficoltà di comunicazione delle allerte meteo, queste vengono fortunatamente ritrasmesse dai vari mass media, social network e siti meteo, con il rischio significativo, però, che il contenuto venga modificato.
Comunque, c’è da sottolineare che il messaggio riesce a giungere ai destinatari, che nonostante la non poca riluttanza al messaggio (il cittadino e molti Comuni si lamentano delle troppe allerte meteo), adottano sempre più spesso quel minimo di prevenzione che ha ridotto, a parità di eventi meteo estremi del passato, il numero delle vittime in ciascuna alluvione.
Oggi si muore per imperizia, per imprevedibilità dell’evento, per fatalità. Dalle alluvioni si muore sempre meno grazie alla prevenzione meteorologica che viene diffusa soprattutto nel web, che diventa virale e giunge al cittadino in pochi minuti.
Alla domanda se il nostro è un Paese fragile la risposta è senz’altro sì. Le cause sono da individuare in epoche storiche distanti circa due millenni, quando l’uomo deviò i corsi d’acqua per agevolare l’agricoltura e l’allevamento.
Con il boom edilizio del dopo guerra si è materializzato il peggior sfregio ambientale che potesse avvenire, che è proseguito (forse succede ancora) sino ai giorni nostri.
Mappe del Medio Evo di quelle città che sono oggi soggette a ricorrenti alluvioni, disegnano la posizione delle case distanti dal letto dei torrenti, anche quelli perennemente semi asciutti. Eppure di alluvione si moriva più che oggi, principalmente per mancanza di prevenzione meteorologica.
Oggi quelle città vedono molti corsi d’acqua sepolti dal cemento, sopra strade, scuole, case, palazzi, grandi magazzini.
Il rischio idrogeologico in Italia è un problema diffuso, ed è presente in montagna, collina e pianura, così anche nelle coste.
Nel frattempo anche le foreste, un tempo densissime in Italia, sono state decimate ed il terreno sottostante è divenuto permeabile ed è più frequentemente causa di alluvioni, anche solo per un nubifragio, per una pioggia più abbondante del normale.
Un argomento di cui si parla molto da anni è che il clima appare impazzito. Ma va detto che le fluttuazioni climatiche ci sono sempre state: si passa in pochi decenni da periodi caldi a freddi, da umidi a secchi, e la storia ci documenta di alluvioni di inimmaginabile intensità in Italia, ben peggiori di quelle dei giorni nostri.
Oggi, rispetto al passato appariamo molto vulnerabili perché la popolazione italiana ha una maggiore densità e si alloca soprattutto nei maggiori centri urbani e nei fondovalle, dove sovente scorrono fiumi e torrenti.
Quello che viviamo quest’Autunno rientra nella normale fluttuazione del clima, ed è forse correlato al riscaldamento periodico delle acque tropicali del Pacifico (El Nino). In passato è accaduto molto di peggio.
In Italia, seppur vi sia un diffuso dissesto idrogeologico, sono state compiute opere di ingegneria che hanno ridotto gli eventi alluvionali in vari centri urbani e corsi d’acqua. Citiamo senz’altro Firenze e Roma, un tempo soventemente alluvionale rispettivamente da Arno e Tevere.
Ma è la meteorologia che riduce i rischi di vittime, prevedendo con un discreto anticipo, la probabilità di eventi piovosi che potrebbero generare un’alluvione. E rammentiamo sempre, la Meteorologia offre previsione non sicurezza, probabilità e non certezza.