Su molte città della Val Padana la neve resiste al suolo, sui tetti, i prati da circa un mese. Molti centri delle valli alpine e prealpine hanno il paesaggio imbiancato dalla fine di novembre. Diciamolo, non faceva così freddo da parecchi anni, anche perché negli ultimi due decenni, gli inverni sono stati sovente poco significativi, con lunghi periodi di bel tempo.
Inverno veduto di altri tempi per chi abita nel settore centro orientale del Nord Italia, ma non si facciano prematuri paragoni con il passato, specie il 1985, o altri successivi.
Percorriamo con un viaggio virtuale il Nord Italia, andiamo verso occidente: la situazione cambia drasticamente.
Da queste parti fa più freddo di altri anni, ma per chi ama la montagna e la normalità climatica, questo è un altro inverno senza la neve. Il centro assoluto di un autentico disastroso inverno è il Piemonte, ma anche parte della Valle d’Aosta, se non qualche località dell’ovest Lombardia.
Il sole illumina il cielo color azzurro cobalto, ma le montagne appaiono sempre più marroni e senza neve: povere Alpi, povero Appennino, eppure queste zone sono note per le grandi nevicate, forse non troppo frequenti, ma comunque talmente copiose da lasciare il bianco luccicante quasi intatto sino alle prime calure della tarda primavera.
Ci scrivono molti piemontesi, tantissimi torinesi, alcuni sono preoccupatissimi: questo è un anno importante, dopo tanto lavoro e impegno, tra meno di un mese si fanno le Olimpiadi, e la corona di monti pretende la sua neve, i suoi tipici colori dell’inverno.
Ma non diamoci per persi: il clima piuttosto estremo di questo inverno, potrebbe a breve far nevicare copiosamente da quelle parti, diciamo potrebbe.
Neve d’altri tempi, è quella che si spera su Torino ed i suoi monti. E le ultime proiezioni dei modelli matematici, appaiono favorevoli, per questa parte così bella e tranquilla dell’Italia.