L’analisi dei dati stagionali dell’ISAC-CNR, ci riporta ad una Primavera di vecchio stampo, per quello che riguarda le precipitazioni, che sono state piuttosto abbondanti sulla nostra Penisola.
La stagione si è conclusa, in media, con un surplus pluviometrico del 35%, che pone tale stagione al 18° posto tra le più piovose dal 1800 ad oggi, fermo restando il record della Primavera del 1879, quando il surplus fu del 67%, rispetto alla norma 1961-90.
Osservando la distribuzione delle piogge, notiamo però le solite incongruenze rilevate in precedenti articoli.
Le zone più piovose risulterebbero buona parte del Nord Italia (quello Centro Orientale), e, soprattutto, la Campania.
Qui gli scarti dalla norma primaverile 1961-90 risulterebbero pari al 200% nel Napoletano, ma viene il dubbio che non sia stato considerato il malfunzionamento del pluviometro di Napoli Capodichino, che ha segnalato valori di pioggia superiori alla realtà.
Del resto, le piogge Laziali al di sotto della norma sono comprensibili, considerando che non è stata valutato correttamente l’imponente accumulo pluviometrico del mese di Maggio.
Meno dubbi per quanto riguarda l’aspetto termico: la Primavera è stata piuttosto mite ovunque, considerando uno scarto termico medio di +1,09°C, con “punte” di +1,5°C su Puglia e Basilicata.
La Primavera si pone al 17° posto come caldo, nella serie di 208 anni.
Spiace, tuttavia, che l’accurata ricostruzione dei dati di un imponente database di oltre 200 anni, sia talora inficiata da errori nell’introduzione dei dati pluviometrici.
Riguardo comunque all’evoluzione della pluviometria nella stagione Primaverile, notiamo come, dal 1800 ad oggi, le piogge siano rimaste pressoché stazionarie, sulla nostra Penisola.
Si alternano anni, o periodi, di siccità o di abbondanti precipitazioni, ma, pur nella variabilità generale, le precipitazioni non sono cambiate di molto negli ultimi due secoli.
Relativamente agli ultimi sessant’anni, notiamo che, siccitosi, sono stati mediamente gli anni Quaranta del ‘900, parte degli anni Sessanta e di quelli Duemila, mentre piuttosto piovosi gli anni Cinquanta, e quelli Settanta ed Ottanta.