Vi proponiamo una dettagliata analisi delle Sembac, modello matematico solitamente molto puntuale e di eccellente affidabilità.
La proiezione del modello matematico illustra il transito di un debole fronte freddo sull’Italia nella giornata del 7 dicembre, che alle ore 12.00 UTC si estenderà dal Piemonte alla Puglia. Nella mappa di previsione, possiamo rilevare che il modello stima la probabilità di deboli precipitazioni da stau sul Piemonte, con neve a quote basse, ma non pianeggianti.
Il fronte freddo, secondo Sembac, non dovrebbe causare fenomeni meteorici rilevanti: solo della nuvolosità passeggera, con deboli precipitazioni da stau sulle zone esposte alle correnti orientali. Il fronte sarebbe associato ad una depressione al suolo, con minimo di 1008 hPa su Creta. Il flusso di aria fredda sarebbe sospinto verso i Balcani, dalla presenza di un possente Anticiclone dinamico con massimo di 1036 hPa nel Benelux.
Per l’Immacolata, l’espandersi verso la regione danubiana dell’Anticiclone, con massimi di 1034 hPa, bloccherà l’irruzione di aria fredda al suolo, che si dirigerà con la parte più attiva, sul Mar Nero. Le condizioni meteo miglioreranno sensibilmente sul Centro Nord e la Sardegna. Su queste regioni, sarà modesto il gradiente barico ed i venti non saranno forti, ma solo sostenuti.
Il minimo di Bassa Pressione presente il giorno 7 su Creta, si porterà a ridosso delle coste ioniche di Sicilia e Calabria, determinando un sensibile peggioramento sul basso Adriatico e generalmente su quasi tutto il Sud Italia , buona parte della Sicilia. Il modello Sembac propone il simbolo della neve, fin alla costa abruzzese. Sull’area geografica, il forte gradiente barico, determinerà venti forti.
Infiltrazioni di aria umida da occidente, richiamate dall’azione retrograda del minimo di Bassa Pressione, che si porterà nel Tirreno meridionale, presente il giorno precedente sullo Ionio, rapidamente, tenderanno ad estendersi all’Italia occidentale, così che le prime precipitazioni, già dal mattino, raggiungeranno la Sardegna. Il tempo sarà piuttosto perturbato, su buona parte del Sud Italia ed il basso Adriatico, con precipitazioni anche abbondanti.
Con la fine dell’irruzione fredda, la quota neve è prevista in rialzo ovunque. Tuttavia, le mappe termiche non vedono alcun forte rialzo della temperatura, che con il coincidente peggioramento, tenderanno a calare sulle regioni tirreniche e la Sardegna nei valori massimi.
La crisi derivante dalla confluenza tra l’aria fredda e quella più mite, tenderà a diminuire nella giornata del 10 dicembre, quando è atteso un peggioramento sulla Pianura Padana orientale, per l’instaurarsi di correnti umide dall’Adriatico, innescate dalla depressione presente sulla Russia europea. Per le basse temperature derivanti dalla persistenza di un cuscinetto freddo nei bassi strati, si potranno verificare deboli cadute di neve su Emilia e sud della Lombardia e persino sulla pianura friulana.