Ecco la prima irruzione fredda, arriva puntuale per la fine dell’autunno metereologico, e noi la sentiremo particolarmente perchè è la prima e soprattutto perchè arriva alla fine di un periodo particolarmente mite.
E’ bene ricordare che le prime irruzioni servono a fare da spartiacque per le successive, e dunque non aspettiamoci temperature eccezionalmente basse e precipitazioni da Burian. Però è importante affermare alcuni concetti. In primis la formazione sempre più potente dell’Anticiclone Siberiano, ma soprattutto la Depressione islandese vero motore di questa irruzione. Avevo scritto in un precedente articolo che per un inverno da ricordare è necessaria la Depressione d’Islanda perchè è l’unica a consentire l’erezione di Alte pressioni che pilotino bene le masse di aria fredda verso di noi.
E così sarà per i prossimi giorni.
Infatti prima la depressione islandese erigerà un’alta pressione fin sull’inghilterra e oltre, prendendo addirittura componenti termiche, e poi un cutoff sulle Azzorre, permetterà a quest’ultima di ruotare verso est consentendo all’afflusso artico marittimo di assumere connotati sempre più continentali sull’Italia. Questo schema non è ancora completo, infatti manca l’ultimo tassello che sarebbe la traslazione del cut-off verso l’Italia attravrso la parte meridionale dell’Alta Azzorriana, fianco debole della struttura altopresoria ormai in balìa delle depressioni atlantiche.
Inutile dire che questo schema porta prima freddo in quota, poi freddo nei bassi strati e infine umidità per la formazione di nevicate a quote collinari anche lì dove (regioni occidentali) l’irruzione fredda nella sua prima fase non porta precipitazioni.
Tutto ciò mancava in Italia negli scorsi inverni, per la mancanza di una forte figura depressionaria a ovest, che impediva all’erezioni altopressorie atlantiche di ruotare e consentire l’entrata franca del freddo continentale sulla penisola. Credo che questa prossima irruzione fredda sia la pioniera di un inverno che parte con il piede giusto in attesa dell’arrivo del vero protagonista: l’orso russo.