CERCASI INVERNO IN EUROPA – Di recente abbiamo dato notizia di un’estensione della [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/25348-1-record-copertura-nevosa-eurasia]copertura nevosa da record nel comparto eurasiatico:[/url] gran parte del merito va tuttavia attribuito alla zona russo-siberiana e non tanto al Vecchio Continente, dove l’inverno stenta per ora a manifestarsi. Tra l’altro questi dati della copertura nevosa si riferivano al periodo compreso fra gli ultimi giorni d’ottobre ed i primi giorni di novembre, proprio in corrispondenza dell’unico periodo nella quale una colata precoce d’aria fredda aveva temporaneamente investito parte dell’Europa. Novembre è poi evoluto in maniera profondamente diversa e ne abbiamo la prova osservando in alto la mappa delle anomalie termiche in quota (altezza di 850 hPa) riscontrate in queste prime 3 settimane del mese: si nota chiaramente come un po’ in tutta Europa, fatta eccezione per le estreme zone occidentali, la temperatura media è risultata ben superiore alla norma del periodo.
IL BLOCCO ANTICICLONICO – Questi primi 20 giorni di novembre sono trascorsi con due principali attori barici protagonisti nel contesto europeo: da una parte la vigorosa depressione di matrice nord-atlantica ha avuto un ruolo preponderate nelle dinamiche meteo sull’Ovest del Continente, mentre le aree centro-orientali europee hanno invece avuto quasi costantemente a che fare con una figura anticiclonica che ha ben contrastato l’azione delle perturbazioni atlantiche. Tra l’altro l’anticiclone centrato sull’Est Europa, ben strutturato in quota, ha avuto caratteristiche dinamiche che hanno contribuito a portare mitezza, nulla a che fare quindi con le alte pressioni invernali. Il contrasto tra la depressione ad ovest e l’anticiclone ad est ha sviluppato flussi di correnti in prevalenza miti di matrice oceanica o nord-africana, sbarrando quasi totalmente la porta alle dinamiche fredde artiche.