Il ruolo dell’anticiclone nord-atlantico, piazzatosi in connubio con quello groenlandese, è stato determinante nel sospingere, per numerosi giorni, un fiume d’aria gelida artica sul cuore del Vecchio Continente. Il rinvigorimento di una depressione oceanica, al largo delle coste franco-iberiche, sta ora contribuendo a far arretrare verso nord il lago d’aria fredda artica, ma in realtà l’impianto barico sul contesto euro-atlantico non è mutato più di tanto ed i principali attori barici continuano ad occupare le rispettive posizioni.
In particolare, regge l’alta pressione sull’Atlantico Settentrionale e sulla Groenlandia, meno forte invece alle latitudini artiche, per l’avvenuto parziale ricompattamento del Vortice Polare. Cosa accadrà? L’anticiclone nord-atlantico appare destinato a spostarsi verso levante, mantenendosi in una posizione ancora settentrionale e soprattutto molto solido, anche per il contributo vitale della corrente d’alta quota (jet stream) sospinta lungo il ramo ascendente del Vortice Polare Canadese, che irromperà in Groenlandia lambendo anche l’Islanda.
Sarà lo stesso anticiclone verso metà settimana a collocarsi con il centro motore in prossimità delle Isole Britanniche: aria molto fredda di matrice artica scorrerà lungo il bordo orientale della struttura anticiclonica, tuffandosi così decisa dalla Scandinavia verso comparto centro-orientale europeo. L’Italia ne subirà l’effetto, probabilmente solo parziale, con le regioni adriatiche in prima linea e maggiormente esposte ai freddi venti settentrionali.*