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Inverno d’altri tempi in Liguria, da quasi cinquant’anni a Genova non faceva così freddo

di Massimo Aceti
01 Mar 2010 - 14:25
in Senza categoria
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Nella prima foto panorama di Sanremo (foto di Bruno Esposito) la mattina dopo la nevicata dell'11 febbraio. Nella seconda foto (di Davide Ricci) palme coperte dalla neve alla Spezia, a seguito della nevicata del 18 dicembre. Clickare sulle immagini per ingrandirle.
inverno d altri tempi in liguria da quasi cinquantanni a genova non faceva cosi freddo 17456 1 2 - Inverno d'altri tempi in Liguria, da quasi cinquant'anni a Genova non faceva così freddo
E’ stato un inverno lungo e crudo. Da decenni Genova e la Liguria non vivevano un inverno caratterizzato da freddo costante, con pochi momenti lasciati a condizioni più miti. A Genova la media della temperatura dei tre mesi invernali, alla stazione di Genova-Sestri, pari a +7.2°C, è la seconda più bassa dal 1962/63, l’inverno ricordato come il più freddo del secolo sull’Europa Occidentale, che a Genova ebbe l’incredibile media di +5.6°C, e precede addirittura l’inverno 1955/56, famoso per il gelido mese di febbraio (il mese più freddo del secolo), che però nel complesso ebbe una media di +7.3°C.

L’inverno è stato caratterizzato dall’assenza di ondate di gelo eccezionali, ma dalla presenza di freddo continuo. Solo verso il 20 febbraio sono arrivate correnti più miti dall’Atlantico, che hanno permesso di chiudere il trimestre invernale con una decade di circa 1° più calda della norma.

Ma ripercorriamo le tappe di questa stagione.
Dopo un inizio di dicembre piuttosto mite, la prima ondata di freddo arriva il giorno 13. E’ l’inizio di un periodo freddissimo, caratterizzato dalla più importante tra le nevicate occorse a Genova, seppur sempre con un accumulo modestissimo, e seguita dalla rara nevicata della Spezia e della Riviera di Levante (Cinque Terre ecc.) e dall’eccezionale fenomeno di gelicidio di Genova. In questa fase la neve cade anche su Savona, mentre la Riviera dei Fiori viene risparmiata. L’ondata di freddo dicembrina si protrae fino alle porte del Natale, poi arrivano correnti più miti da meridione, che in altre parti d’Italia porteranno i termometri su livelli record, ma non in Liguria, dove le condizioni tiepide sono accompagnate da cieli grigi e piovosi.

A Gennaio il freddo e la neve fanno presto la ricomparsa. Ma prima, a Capodanno, le due Riviere vengono battute da imponenti mareggiate, con danni ingenti anche ad edifici e infrastrutture viarie. Poi il giorno 4 torna la neve a Genova, ma sempre in forma poco convinta. Il mese prosegue molto freddo, senza periodi miti, almeno su savonese e genovese nelle zone caratterizzate da un continuo afflusso di venti freddi dalla Pianura Padana, mentre la seconda parte del mese si presenta un poco più dolce sulle zone più protette delle Riviere. Il mese di gennaio chiuderà, a Genova, come il più freddo dal gennaio 1985 e come mese in assoluto più freddo dal febbraio 1986, e con tutte le tre decadi caratterizzate da temperatura media massima inferiore ai 10 gradi, evento rarissimo occorso in precedenza, negli ultimi 60 anni, solo nei mesi di febbraio 1956 e 1986.

Febbraio inizia solo lievemente più mite, poi una forte irruzione artica prende la via del Rodano sfiorando la Liguria di Ponente, causando una nevicata quasi storica sulla Riviera dei Fiori, compresa Sanremo. E’ l’11 febbraio, e la neve cade con eccezionale abbondanza su Cannes, cade su Nizza e persino, seppur appena un velo, su Montecarlo. E il giorno dopo cadrà su Roma. Questa volta Genova viene saltata, le condizioni bariche non sono infatti favorevoli all’insorgere della tramontana scura, e le nevicate in Riviera sono dovute alla presenza di aria freddissima in quota e non al travaso di aria fredda dalla Pianura Padana. Sarà il canto del cigno dell’inverno. La seconda decade si conclude molto fredda, ma poi, a partire dal giorno 20, via via aria più mite comincerà ad insinuarsi su tutta l’Europa Occidentale, e di rimando sulla Liguria. Il freddo allenta quindi la sua morsa, ma le perturbazioni continuano ad impazzare sull’intera regione. Febbraio, infatti, secondo i dati della stazione di Genova del DICAT, termina totalizzando 243 mm di pioggia, che seguono i 93 di gennaio, i 212 di dicembre e i 372 di novembre, per un totale, in questi primi 4 mesi del semestre freddo (da novembre ad aprile) di 920 mm, che superano gli 859 mm del già piovosissimo pari periodo dello scorso anno.

Le grandi precipitazioni di pioggia si tramutano in neve in montagna e sui versanti padani del genovese e savonese, zone dove i giorni nevosi ormai non si contano neppure più. Basti dire che attorno al 20 di febbraio, il manto nevoso alle quote di circa 1000 metri dell’entroterra genovese/savonese, superava abbondantemente il metro e mezzo di altezza.

Torniamo alle temperature per analizzare brevemente i dati della stazione genovese del DICAT. In un archivio che parte dal 1990 (20 anni), notiamo che dicembre 2010 è stato il più freddo dopo quello del 1990, gennaio il più freddo in assoluto, e febbraio il 5° più freddo dopo quelli del 1991 e 2005 (primi a pari merito), del 1996 e del 2003. Anche i dati di questa stazione dimostrano quindi le condizioni di temperature sotto la media che hanno caratterizzato l’intera stagione invernale, pur, lo ribadiamo, senza eventi singoli di gelo di eccezionale portata.

Ma a cosa si sono dovute queste condizioni di freddo costante? Le cause vanno ricercate nell’impianto barico a scala continentale. L’inverno è stato caratterizzato da un Vortice Polare “disturbato”, con aree di alta pressione che sono risalite fino al Polo Nord, e la depressione polare che si è scissa ed è scesa a latitudini più meridionali. A questo aggiungiamo un anticiclone russo-siberiano in grandissima forma, che ha esteso la sua influenza fino alla Russia europea ed anche più ad ovest. L’Europa Occidentale è quindi diventata sede di depressioni quasi permanenti, alimentate non da aria polare (che in meteorologia è l’aria che arriva dall’Atlantico) ma da aria freddissima di estrazione artico-russa. E raggiunto il Mediterraneo occidentale, le depressioni hanno continuato a richiamare aria fredda e a generare condizioni di tempo perturbato. La Liguria ed il resto del Nord Ovest italiano sono quindi stati in balia di questa non frequente configurazione barica, ed anche quando, in alcune occasioni è giunta aria più mite atlantica, la formazione della classica depressione orografica del Mar Ligure (“Genoa Low”) ha richiamato aria fredda dal catino padano mantenendo, almeno su Genova e Savona, condizioni estremamente rigide.

Ma sarà davvero finito qui questo lungo inverno ligure? Da un punto di vista statistico si può rilevare come in quasi tutte le stagioni invernali fredde del passato vi siano stati ritorni di freddo in primavera, in marzo soprattutto (1956, 1963, 1987, 2005), ma qualche volta anche in aprile o addirittura maggio (1991). Per la fine della settimana, in effetti, è prevista una nuova irruzione di aria artica, che potrebbe riportare condizioni invernali almeno su parte della regione, con la neve che potrebbe riapparire nell’entroterra. Sulla Riviera, invece, al momento non sembrano esserci le condizioni per nuove nevicate, e pur tra qualche alto e basso, la primavera dovrebbe proseguire il suo percorso appena iniziato.

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