Sinora la località canadese di Eureka, a quasi 80°N, è stata l’unica, tra quelle a bassa quota, a scendere sotto i -30°C nella nuova stagione fredda boreale. Dopo il -30,7°C del giorno 18 ottobre e i -30,6°C del 20 e del 21, giovedì 22 ottobre il termometro è sceso a -34,3°C. -26,8°C la minima della ancora più settentrionale (82°N) Alert, il cui limite stagionale rimane però il -26,9°C del 16 ottobre. -36,1° e -23,2°C le medie delle minime di ottobre di Eureka e Alert.
In Alaska, giovedì 22 ottobre, molte le intense gelate. Tra le stazioni che hanno registrato temperature molto basse segnaliamo: Bettles -13,9°C, Kotzebue e Nome -11,7°C, Gulkana -10,6°C. -11,1°, -7,7°, -5,4° e -6,9°C le medie delle minime di ottobre delle località sopra citate.
In Scandinavia è iniziata la stagione della neve. Nevicate sparse e non intense tra giovedì 22 e venedì 23 ottobre in Finlandia centro-settentrionale, eventi normali per il periodo. La neve è presente al suolo solo oltre il 63°/64° parallelo e solo in alcune aree lapponi oltre il Circolo Polare supera i 10 cm (Inari Saariselka 14 cm, Vuotso 12, Kittila 10).
Tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, 83 mm di pioggia sono caduti a Mostar, in Bosnia-Erzegovina. Interessati da precipitazioni intense un po’ tutte le aree della ex Jugoslavia, in particolare quelle sulla costa adriatica o alle pendici dei rilievi esposti ai venti umidi marittimi. Nelle stesse 24 ore, Niksic (Montenegro) 72 mm, Podgorica-Grad (Montenegro) 79, Split (Croazia) 65, Ivan Sedlo (Bosnia) 63, Zadar (Croazia) 58, Dubrovnik (Croazia) 57, Bjelasnica (Bosnia) 51. Anche ai 2070 metri della Bjelasnica, la montagna di Sarajevo, la precipitazione è stata tutta in forma di pioggia.
Giornata autunnale molto mite, per non dire calda, quella di giovedì 22 ottobre, in gran parte degli USA orientali. New York ha segnato (aeroporto La Guardia) una massima di 24,4°C, 25,0°C a Newark e Washington-Dulles , 24,4°C ad Atlantic City e Richmond, 23,9°C a Roanoke, 23,3°C ad Albany e Baltimora. 16,6°, 19,3°, 18,9° e 19,6°C le medie delle massime di ottobre ad Albany, Newark, Atlantic City e Baltimora.
Neve primaverile a Bariloche, situata ai piedi delle Ande, a 845 metri, in Argentina centrale. Dopo la giornata piovosa e freddina di giovedì 22 ottobre (67 mm di pioggia tra le 6 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì, estremi termici di giovedì 2,2°/8,0°C), nella prima mattina di venerdì 23 la precipitazione è divenuta nevosa, con temperatura scesa fino a -1,5°C.
Ha continuato a piovere con intensità giovedì sull’isola di Hainan, nel sud della Cina. Tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, ulteriori 153 mm di pioggia a Yaxian, 21 mm ad Haikou.
Anche in Vietnam le precipitazioni hanno continuato ad essere copiose giovedì. Tra le 18 GMT di mercoledì e la stessa ora di giovedì, 125 mm ad Hue, 64 a Dong Hoi, 45 a Quy Nhon. A Hue, siamo a 367 mm nelle ultime 72 ore e a 671 nelle ultime 144 ore.
Brusco cambio di traiettoria per Lupit, che venerdì 23 ottobre ha improvvisamente deviato verso nord, evitando così sia l’impatto diretto con le coste settentrionali di Luzon, grande isola del nord delle Filippine, sia la traversata da est a ovest a ridosso delle coste settentrionali, che sembrava probabile nelle previsioni emesse giovedì 22, e che comunque avrebbe portato piogge intense sul centro-nord dell’isola. Alle 12 GMT di venerdì, Lupit, nel frattempo declassata a tempesta tropicale, era centrata a 19,8°N 123,6°E, accompagnata da venti sostenuti fino a poco più di 100 km/h, e si muoveva verso nord-nordest, allontanandosi in questo modo dall’estremità nordorientale di Luzon. Colpite da piogge intense sono state così essenzialmente le isole minori situate a nord di Luzon, con 156 mm a Itbayat e 124 a Basco Radar, registrati tra le 12 GMT di giovedì e la stessa ora di venerdì. Solo 28 mm ad Aparri, città situata nel nordest di Luzon.