Più volte in questi mesi abbiamo parlato di compensazione, cercando disperatamente una via d’uscita a una delle più pesanti anomalie calde della storia meteorologica moderna.
Oggi abbiamo qualche elemento in più per poter intravvedere, quest’anno, un cambio di tendenza a livello europeo rispetto agli ultimi caldi mesi 2006-2007.
Partiamo nella nostra analisi da un rilievo statistico, che i più attenti avranno colto subito. Dopo i picchi di anomalie positive registrati nell’emisfero nord e in Europa nei mesi di Gennaio e Aprile, con Giugno abbiamo riscontrato una linea di tendenza alla normalizzazione delle temperature medie, con una timida tendenza a valori negativi un po’ in tutta l’Europa centro orientale in questo mese di settembre.
Interessanti inoltre le due anomalie termiche negative delle acque superficiali che si confermano e aumentano il loro modulo di mese in mese: ci riferiamo all’anomalia termica negativa delle Canarie e a quella del Mare del Nord-Mar Baltico, che si impongono come anomalie diametralmente opposte a quelle positive dello scorso anno, un segnale anche questo di cambio di tendenza.
Il comportamento del Jet stream invece pare al momento ricalcare le orme dello scorso anno scongiurando per ora una irruzione massiccia delle miti e umide correnti oceaniche sul Mediterraneo, essendo infatti debole e molto disturbato, e la forza dell’anticiclone delle Azzorre ne è una testimonianza evidente.
Però il comportamento del jet stream quest’anno potrebbe essere un fidato alleato per gli interscambi meridiani, a differenza dell’inverno scorso, per merito di una QBO negativa che prefigura un comportamento antizonale delle correnti stratosferiche con possibili formazioni quest’anno di alte pressioni polari con tutto quello che ne potrebbe conseguire.
Un modello sì fatto potrebbe essere già storia contemporanea la prossima settimana con un evidente ponte di Vejkoff fra Alta delle Azzorre e Alta dinamica russa, canovaccio che potrebbe ripetersi ossessivamente, come l’anno scorso u per le elevazioni continue di alte pressioni subtropicali bloccate su di noi dal forte vortice polare, il quale a sua volta quest’anno sembra voler migrare con maggiore convinzione verso le basse latitudini.
Insomma sento di poter confermare già da oggi una inversione di tendenza dell’inverno 2007-2008, rispetto all’infuocato predecessore, ma per il momento per parlare di compensazione c’è ancora tempo.