La vivacità sarà l’elemento caratterizzante di questo fine settimana, complice l’influenza di una struttura ciclonica dominante da diversi giorni. Il piccolo vortice, in fase di progressivo spostamento verso la Tunisia, lo Ionio Meridionale e l’Egeo, lascerà ancora conseguenze derivanti dal lascito d’aria fresca ed instabile alle quote superiori dell’atmosfera.
L’Alta Pressione proverà ad allargare le maglie verso la nostra Penisola già durante il fine settimana, riuscendo nell’intento di portare un soleggiamento decisamente maggiore. Il riscaldamento diurno della terraferma sarà proprio l’elemento determinante ad accendere la miccia dell’instabilità, con la genesi di numerose celle temporalesche sulle zone interne ed a ridosso delle catene montuose durante le ore più calde della giornata.
Le giornate di sabato e domenica trascorreranno sotto questo scenario, certamente migliore rispetto agli ultimi giorni caratterizzati dall’azione più vicina ed incisiva di una goccia fredda che non voleva proprio saperne di mollare la presa dai mari ad ovest della nostra Penisola. Il ritardo con cui le condizioni atmosferiche tenderanno a stabilizzarsi è dovuto peraltro ad una fragilità della struttura anticiclonica in quota, che pertanto non riuscirà ad inibire i moti convettivi temporaleschi che troveranno un ulteriore alleato nell’aria fredda in quota.
Ad inizio settimana la goccia fredda si allontanerà definitivamente verso est, tra la Grecia, la Turchia ed il Mar Nero. In questa fase avremo un ulteriore miglioramento sulla nostra Penisola, ma con un anticiclone sempre piuttosto timido, pur supportato da una dinamica rimonta del cuneo altopressorio sub-tropicale verso il cuore del Mediterraneo. Quest’ultimo sarà una diretta conseguenza di un affondo depressionario che inizierà a scavarsi sui meridiani occidentali europei.
In base alle ultime emissioni modellistiche, la nuova onda depressionaria non dovrebbe faticare minimamente per portarsi fin sulle nostre latitudini, con un atteso peggioramento a partire dalla giornata di mercoledì, ancora da inquadrare per le precise conseguenze che potrà determinare. Si attende la rapida evoluzione di un nocciolo ciclonico dalla Sardegna verso le regioni del medio-basso versante adriatico, mentre per la giornata di giovedì si attende il passaggio di una seconda ansa depressionaria, un po’ meno incisiva, collegata al sistema depressionario centrato in vicinanza dell’Islanda.
Se queste previsioni dovessero trovare modo di concretizzarsi, la vivacità tornerebbe protagonista per gran parte della prossima settimana. Il secondo transito ciclonico della giornata di giovedì determinerà le conseguenze più percepibili lungo le regioni adriatiche, mentre il Nord si troverà in posizione protetta grazie all’Arco Alpino.
Lo sguardo sul lungo termine ci conduce al week-end di Pasqua, su cui sussistono al momento le più diverse interpretazione da parte dei due principali modelli di previsione. Il centro di calcolo di Reading intravede un deciso affondo depressionario dal Nord Europa verso il Mediterraneo Centrale, con ciclogenesi sul Sud Italia. La probabile formazione di un ponte anticiclonico dal Vicino Atlantico fin sulla Penisola Scandinava e la Russia Europea potrebbe portare un flusso di correnti orientali ad alimentare la depressione presente sul Mediterraneo. In poche parole, le festività pasquali potrebbero riservare un clima fresco e con instabilità più probabile lungo i settori adriatici ed al Sud. Tale tendenza è basata solo sul modello europeo ECMWF, ma tanta è la strada che ancora manca prima di giungere ad una previsione che possa avere dei maggiori crismi d’affidabilità.