Le regioni centro-settentrionali continuano ad essere alle prese con temperature molto rigide, ma l’ondata di gelo si può considerare ormai alle battute finali. Gli ampi rasserenamenti e la neve da più parti presente al suolo hanno notevole accentuato il gelo questa notte: si sono misurati valori glaciali soprattutto in Romagna e sull’est dell’Emilia. Rimini, così colpita dalle nevicate nell’arco della settimana, ha misurato all’alba odierna una minima eccezionale di ben -12,8°C, che batte di due decimi di grado il precedente record di freddo dicembrino risalente al 1963. Nuovo record di gelo dicembrino anche a Ferrara e Forlì, con rispettivamente valori glaciali di -11,2°C e -9,8°C.
Questi “numeri” freschi freschi di giornata confermano ulteriormente la notevole entità della fase gelida che ha colpito l’Italia: il termine “record” questa volta non è assolutamente usato in maniera impropria e quest’ondata di gelo entra di diritto fra le maggiori mai registrate a dicembre. Anche nel dicembre di un anno fa si registrò un forte episodio di gelo, tuttavia un po’ inferiore a questo, capace di causare al tempo stesso valori estremi anche maggiori, soprattutto sull’angolo nord-orientale del Paese. Improvviso cambiamento del clima? Troppo presto per dirlo, semmai va certificata un’estremizzazione di ondate di gelo e di caldo.
Tralasciamo questi discorsi per addentrarci nell’evoluzione, che inevitabilmente riscuote ora il maggiore interesse, in virtù delle ormai imminenti festività natalizie. Ebbene, il meteo non sembra riservare nulla di particolare positivo per coloro che speravano nel bel tempo. L’intromissione di una corrente da ovest porterà diversi ammassi nuvolosi già tra la giornata odierna e l’inizio di settimana, con precipitazioni generalmente deboli che al Nord potranno facilmente assumere carattere nevoso fino in pianura. In compenso, le temperature tenderanno ad aumentare ovunque, molto lentamente al Nord dove permarrà un solido cuscinetto freddo.
Nella giornata di mercoledì avremo un’accentuazione dell’influenza perturbata sul Nord e su parte del Centro Italia, per il lento avvicinamento di una figura depressionaria dalla Penisola Iberica. Venti meridionali in rinforzo e tepore al Sud, precipitazioni in accentuazione sul Nord: la risalita di correnti sciroccali si farà più marcata e le nevicate al Nord fino in pianura tenderanno probabilmente a restringersi alle sole zone di Nord-Ovest.
Poche novità per la seconda parte della settimana, se non un ulteriore decadimento delle condizioni meteo: le precipitazioni si estenderanno all’intero Paese, con una circolazione di correnti meridionali sempre in prevalenza meridionale. La neve lascerà probabilmente il posto alla pioggia anche sulle pianure del Nord-Ovest, forti rovesci interesseranno le regioni tirreniche: se queste ipotesi dovessero essere ulteriormente suffragate, sembrerà essere tornati indietro di qualche settimana, quando le fasi piovose non lasciavano quasi un attimo di tregua a quasi tutta Italia.