Sull’Italia si è instaurato un regime circolatorio di chiara matrice atlantica. La prima perturbazione di marzo fu innescata dall’irruzione fredda di fine febbraio, ma in seguito assunse caratteristiche mediterranee perché alimentata dall’aria caldo umida che risalì dal nord Africa. Successivamente è cambiato l’impianto circolatorio, causa la riapertura della porta oceanica.
Quest’ultima configurazione ci accompagnerà sino a domenica, dopodiché – lo vedremo nel corso della giornata nei vari approfondimenti – potrebbe tornare il freddo. Ma è bene focalizzare l’attenzione sull’attualità, che certo non manca di spunti d’interesse. Anzitutto c’è da dire che ieri è caduta tantissima pioggia su tutte le regioni. Non solo, su alcune regioni del nordovest ci sono state copiose nevicate sin dalle quote collinari: Piemonte e Liguria in primis.
Netta la contrapposizione termica tra nord e sud. Sulle regioni meridionali, ma anche nelle centrali, soffiava lo Scirocco. Le temperature erano particolarmente elevate in Sicilia, che con Palermo raggiungeva addirittura i 20°C. Scirocco che soffiava con intensità di burrasca, provocando violente mareggiate su alcune regioni. Non sono mancati i danni, come in alcune spiagge del sud Sardegna.
La ventilazione, oltre ad un’attenuazione, ha registrato un cambio di direzione durante la notte. Non più lo Scirocco, bensì il Libeccio e il Ponente. Vento che sospinge sulle nostre regioni ulteriori impulsi instabili. Tant’è che sta piovendo diffusamente salvo in Sardegna, dove invece sta intervenendo un temporaneo miglioramento. Piogge decisamente meno intense di ieri e che insisteranno almeno sino al pomeriggio, quando anche nelle regioni di nordovest si apprezzeranno temporanei rasserenamenti. Schiarite sono attese anche in Sicilia, mentre altrove indugeranno nubi irregolari e ulteriori precipitazioni. Le più vivaci interesseranno il Triveneto.
Per quanto riguarda la quota neve, ci aspettiamo un rialzo anche sull’arco alpino. Si attesterà mediamente sui 1400/1500 metri, mentre sui rilievi appenninici si andrà oltre i 1800 metri.