Il blocco d’aria fredda, che si appresta a sconvolgere le condizioni meteo del prossimo week-end, si è già messo in moto dalla Penisola Scandinava e si appresta ad effettuare l’aggancio con il piccolo nucleo depressionario posto a nord delle Alpi, ovvero ciò che resta della circolazione perturbata che ha dominato negli ultimi giorni fra la Penisola Iberica ed il Nord Italia. L’attuale discesa meridiana della saccatura sul Continente è favorita dall’inusuale elevazione verso nord dell’anticiclone delle Azzorre in Aperto Atlantico.
Ma vediamo più nel dettaglio ciò che accadrà: la stretta saccatura, con in serbo un nocciolo d’aria molto fredda artico-marittima (attualmente si registrano fino a -30°C a 5500 metri d’altezza sul Baltico), s’infilerà rapidamente verso la Francia e le Alpi Occidentali. L’ostacolo dell’orografia alpina ed i contrasti con le tiepide acque mediterranee (ciclogenesi in forte sviluppo nei livelli più bassi dell’atmosfera) faciliterà la penetrazione del nucleo ciclonico freddo in quota (in isolamento dalla saccatura) proprio nella giornata di domenica, la cui evoluzione dovrebbe vederlo muoversi dalle Alpi Occidentali verso il Tirreno Centrale, come possiamo apprezzare in queste cartine dell’evoluzione all’altezza isobarica di 500 hPa per la giornata di domenica. Si tratta di un’ipotesi non solo fredda, ma anche relativamente perturbata: non capita certo di frequente che nel cuore di giugno riesca a giungere sul Mediterraneo un vortice freddo d’estrazione scandinava con geopotenziali così bassi e pari a circa 552 dam all’altezza di 500 hPa.
Nella giornata di domenica, la fenomenologia potrà risultare a tratti intensa, risultando più corposa soprattutto sul Triveneto, che sarà agevolmente coinvolto dalla penetrazione dell’aria fredda in quota, avendo un elevato spessore verticale. Il notevole calo termico, all’altezza di 850 hPa, sarà molto più rilevante in corrispondenza dell’Arco Alpino, in virtù del maggiore addossamento dell’aria fredda contro la parte estera della catena montuosa: sui crinali montuosi di confine si potrebbero raggiungere isoterme di +2°C ad appena 1500 metri e questo significa che potrebbero aversi spruzzate di neve a quote anche inferiori. La neve potrà fare la sua degna comparsa anche su talune cime dell’Appennino.
Il vento sarà l’altro elemento protagonista del fine settimana e contribuirà non poco ad accentuare le sensazioni fresche di un evento dalle dinamiche tipicamente invernale: lo sviluppo di una depressione al suolo, in un primo tempo sul Mar Ligure, acuirà il gradiente barico nel momento in cui l’aria fredda si troverà addossata alle Alpi, con un’iniziale circolazione, anche localmente sostenuta, da ovest-sud/ovest. Nel corso della giornata di domenica, momento al quale è riferita la carta in basso, il maggiore sfondamento freddo e lo spostamento del vortice ciclonico verso sud-est daranno avvio al rinforzo di correnti settentrionali al Nord Italia ed all’ulteriore accentuazione del Maestrale sulla Sardegna.