FASE PIU’ MITE ALLE PORTE – Abbiamo già fatto cenno al possibile [url=https://www.meteogiornale.it/notizia/26714-1-colpo-di-coda-inverno-ipotesi-ancora-in-campo]colpo di coda dell’inverno[/url] che potrebbe configurarsi nel corso della seconda decade del mese: si tratta di un’ipotesi ancora molto incerta, ma di sicuro prima ci sarà da trascorrere un periodo dal clima decisamente più mite governato da un flusso di correnti nord-africane. La tregua anticiclonica, che fra domenica e lunedì si estenderà a tutta l’Italia, verrà rotta dall’avvicinamento di una perturbazione atlantica, la cui avanzata verrà comunque ostacolata da un muro anticiclonico proteso dal Mediterraneo Centro-Orientale verso il comparto balcanico. Si attiverà così un deciso flusso sciroccale, che potrebbe esaltare il maltempo al Nord, con rischio di fenomeni intensi e duraturi. Al Centro-Sud avremo invece gli effetti connessi al flusso nord-africano, con severo rialzo termico.
AVVEZIONE CALDA NORD-AFRICANA – La depressione atlantica farà molta fatica a sfondare verso est e tenderà pertanto ad affondare in parte verso l’Iberia ed il Marocco, andando così a favorire la risalita delle correnti calde sahariane che tenderanno quindi a dirigersi verso il cuore del Mediterraneo. Gli effetti maggiori del flusso nord-africano riguarderanno in particolar modo le due Isole Maggiori, dove le isoterme all’altezza di 850 hPa potrebbero salire fino attorno ai +15°C e ciò significa che avremo i primi tepori con le temperature che potrebbero raggiungere, al suolo, valori localmente superiori ai +22°C, anche oltre laddove si potranno avere effetti favonici. Ci sarà un enorme divario rispetto al Nord Italia, che resterà immune dallo scirocco e avrà anzi la conservazione di un cuscino freddo sul Nord-Ovest, dove confermiamo neve a quote anche basse.