Le alluvioni in Liguria sono state l’epicentro di questa grave ondata di maltempo che non risparmia quasi nessuno e sta mettendo in ginocchio molte zone d’Italia. A distanza esatta di un anno dall’alluvione nel padovano, il Veneto è costretto di nuovo a fare i conti con le conseguenze di diluvi che hanno martoriato pesantemente nella giornata di martedì un’area ristretta del trevigiano. Sono straripati il Melma a Silea, lo Storga e il Limbraga a Selvana, il Meschio a Vittorio Veneto, il Cervada a San Vendemiano. Allagamenti importanti anche a Villorba e Carbonera, tutte piccole realtà che sono letteralmente finite sott’acqua.
Silea è stata in assoluto la località più colpita in provincia di Treviso, a causa dell’esondazione del torrente Melma. Molte le famiglie sfollate e ingenti i danni subiti dalle attività commerciali per l’acqua ed il fango. Diverse persone, in particolare anziani, sono state tratte in salvo dalle loro abitazioni. Purtroppo è morta questa notte, a causa di una crisi respiratoria, l’anziana di Silea, malata di Alzheimer, che martedì pomeriggio era stata soccorsa dai vigili del fuoco nella sua abitazione allagata in via Roma. Una vittima in qualche modo riconducibile alle conseguenze dell’alluvione che l’hanno strappata alla sua abitazione.
Solamente dopo diverse ore la situazione è tornata alla normalità nel paesino maggiormente devastato dall’alluvione. In serata arrivano un’idrovora e una squadra della protezione civile, per liberare definitivamente dall’acqua le zone rimaste sommerse. Dopo diversi giorni di pioggia, per fortuna lo scenario meteo in Veneto è migliorato: la pioggia è caduta con maggiore enfasi sulle zone prealpine, con punte di oltre 300 millimetri di pioggia. Picchi di precipitazione naturalmente inferiori a quelli di Piemonte e Liguria, ma comunque piuttosto significativi. I danni di ieri sono però stati causati dall’esondazione lampo di diversi torrenti, a causa di temporali autorigeneranti che hanno colpito una ristretta area del trevigiano.