Salutiamo un mese di settembre dalle caratteristiche pienamente estive A parte brevissimi intermezzi, nelle ultime settimane il caldo e l’anticiclone non hanno praticamente concesso quasi mai tregua. Questo scorcio finale di settembre è un po’ come la goccia che fa traboccare il vaso: un dilagante anticiclone sta infatti occupando quasi l’intera Europa, apportando un’ulteriore parentesi di eccezionale caldo anomalo. Il mese che si chiude sarà probabilmente fra i più caldi della storia degli ultimi decenni, assieme a quello del 1987.
Ci si chiede allora quando si potrà avere davvero una svolta definitiva? Ci preme sottolineare che al momento non sembrano delinearsi le tipiche dinamiche autunnali, quelle che dovrebbero consentire il regolare ingresso dei fronti perturbati trasportati da masse d’aria temperate atlantiche. Ebbene, per metà della prossima settimana ci dovrebbe essere un crollo anticiclonico, ad opera però di un affondo meridiano legato alle vicende del Vortice Polare: in pratica si avrà un ribaltone con l’inversione totale dei principali indici di teleconnessione, che potrebbero preludere all’inserimento di una saccatura a carattere freddo sull’Europa e fino alle nostre latitudini.
L’inserimento perturbato verso il Mediterraneo, se dovesse essere confermato (resta piuttosto sfumato ed incerto per molte proiezioni), avrebbe inevitabili ripercussioni anche sull’Italia. C’è però il rischio, come accaduto anche di recente, che possa trattarsi di una rasoiata perturbata fugace, subito seguita da una rimonta veloce dell’anticiclone da ovest e conseguente ricostruzioni di quello scudo di protezione che sta diventando la caratteristica saliente di un autunno che non ne vuole sapere di decollare.