ORMAI COMPIUTA LA STAFFETTA Dopo una lunga serie di giornate dominate da una splendida cornice estiva con caldo moderato grazie all’alta pressione di matrice azzorriana, ora sta invece subentrando quello che è l’anticiclone più temuto dell’estate, noto per la sua particolare focosità. Stiamo ovviamente parlando dell’alta pressione africana che, nonostante ci accingiamo quasi ad entrare nella terza decade del mese, determinerà probabilmente il periodo più caldo dell’estate.
Per tutti coloro che hanno potuto usufruire di vacanze brevi e stanno ritornando fin d’ora ad affollare le grandi città, questa non è certo una bella notizia: il Ferragosto è trascorso ampiamente soleggiato e dal clima ideale soprattutto al mare, ma lascia di sicuro un po’ d’amaro in bocca sapere che il vero solleone scatta ora in questa seconda parte d’agosto. Oltre all’indignazione, bisogna attrezzarsi per sopportare il caldo e l’afa all’interno delle 4 mura domestiche, dove l’ancora di salvezza sarà rappresentata dall’aria condizionata.
Non sono così frequenti le onde di calore di una certa intensità dopo metà agosto: questo dovrebbe essere il periodo nel quale si verifica la cosiddetta rottura stagionale. Come ben sappiamo, è stata un’estate a tratti bizzarra e, dopo le clamorose battute a vuoto avute nel mese di luglio, forse era lecito attendersi ora uno scorcio finale di stagione di tutto rispetto. E sarà proprio così! Ma da cosa nasce questa onda di calore? La risalita di masse d’aria dal Nord Africa sta scaturendo dall’affondo di una saccatura atlantica a ridosso dell’Iberia, in corrispondenza dell’Atlantico Portoghese.
Il cuore dell’azione calda resterà per il momento un po’ ad occidente, mostrando “il meglio” su parte della Penisola Iberica e sulla Francia. In Italia il caldo crescerà soprattutto nel week-end, ma difficilmente raggiungerà livelli tali da determinare valori record. Insomma, poteva anche andare peggio: e a proposito di onde calde post-Ferragosto, una ben più feroce giunse nel 2000 proprio in questi giorni perdurando fino alla conclusione del mese, con punte superiori ai 40 gradi soprattutto in Sardegna ed afa alle stelle in Val Padana.
Per il momento, nonostante qualche punta oltre i 35 gradi, la calura non risulta ancora opprimente: lievi infiltrazioni d’aria fresca ed umida nei bassi strati stanno peraltro determinando stratificazioni di nubi medio-basse sulla parte settentrionale ed occidentale del Piemonte. Solo piccoli disturbi scarsamente degni di nota, così come non costituiranno minaccia i cumuli attesi in formazione nelle ore più calde pomeridiane odierne: solo sulle zone più settentrionali della cerchia alpina l’attività termoconvettiva diurna potrebbe facilmente evolvere a sfondo temporalesco con qualche breve sporadico acquazzone.