La parte occidentale dell’Europa è interessata da disturbi perturbati di matrice oceanica, a seguito dell’affondo di un cavo d’onda di bassa pressione. Come possiamo notare dal Meteosat, l’impronta perturbata si evidenzia soprattutto tra le Isole Britanniche e la Francia, fino a sfiorare le zone settentrionali iberiche: in tutte queste zone le temperature restano su valori abbastanza bassi e solo sulle coste mediterranee della nazione transalpina (oltre naturalmente alla Corsica) si superano agevolmente i 30 gradi.
Si ripete così quello schema barico più volte visto durante la prima parte di luglio, che aveva favorito le costanti invasioni delle correnti africane verso il Mediterraneo e, ancor più in alto, su una buona porzione del comparto centro-orientale del Continente. Non a caso, una nuova avvezione calda è ora ai nastri di partenza dalle latitudini algerine e si sta rapidamente mettendo in moto verso le due Isole Maggiori, per poi invadere gran parte d’Italia. Sappiamo già che durerà poco in attesa di una rinfrescata, ma perlomeno al Sud Italia si farà sentire in maniera piuttosto aggressiva.
In attesa del fiammante anticiclone, i temporali pomeridiani rappresentano l’elemento saliente dello scenario odierno. Essi si stanno manifestando sull’area dolomitica, poi in maniera crescente lungo l’Appennino e zone limitrofe da nord a sud, con i maggiori effetti sull’entroterra pugliese dove le nubi, comunque generalmente infruttuose (incudine del temporale) invadono anche le aree costiere. Nella fascia oraria compresa fra le ore 14 e le ore 15 sono caduti quasi 1000 fulmini sul suolo italiano, su un totale di 1600 da inizio giornata, a conferma che siamo al picco dell’attività convettiva. I temporali odierni non si sono peraltro limitati esclusivamente a queste ore pomeridiane: al primo mattino una cella temporalesca era in azione sull’Alto Piemonte.