Il cambiamento delle condizioni meteo sul nostro Paese è ormai dietro l’angolo, grazie ad una circolazione che va assumendo una componente spiccatamente meridiana sul Vecchio Continente, complice l’imponente risalita, fino a latitudini groenlandesi, dell’Alta Pressione oceanica, disposta per meridiani.
Questa figura anticiclonica determina la discesa di un’alimentazione di chiara matrice artico-marittina, in seno ad una saccatura polare, con perno sulla Penisola Scandinava, in progressivo ampliamento verso latitudini più meridionali. Le correnti artiche, in discesa lungo il bordo occidentale (cavo discendente) dell’asse di saccatura, hanno invaso le Isole Britanniche e la Francia Settentrionale, estendendosi con direttrice da ovest ad est verso parte della Germania, Paesi Bassi, Danimarca e Polonia.
In questo senso l’immagine del Meteosat è chiaramente didattica, in quanto le zone interesse da nubi a forma di ciottolato sono quelle interessate dall’avvezione artica ed instabile in quota. Il fronte di demarcazione fra l’aria più fredda e quella più umida e temperata è in procinto di addossarsi alle zone alpine.
Lungo questa linea di confluenza si andrà a generare un più importante sistema perturbato, in quanto il marcato cedimento della pressione sul Mediterraneo si tradurrà in un complessivo meccanismo di ciclogenesi e frontogenesi, con contrasti acuiti dalle masse d’aria fredde che riusciranno ad affluire fin sui nostri mari. Nella giornata di domani ritroveremo il fronte freddo in rapida discesa su tutte le nostre regioni, più attivo sul comparto tirrenico.
Nel frattempo, le avvisaglie del peggioramento sono già presenti sul nostro territorio, in quanto un’estesa copertura nuvolosa di tipo medio-basso è presente sul Nord, ad esclusione dell’Emilia Romagna, ove prevale un discreto soleggiamento. Si tratta di nuvolosità generata dal flusso umido sud/occidentale pre-frontale, in parte presente anche fra Alto Tirreno e Sardegna. Piovaschi e pioviggini, attesi in progressiva maggiore diffusione ed accentuazione, interessano in particolare le zone pedemontane prealpine centro-orientali.
Non mancano le nubi sul resto d’Italia, in particolare all’estremo Sud, ancora penalizzato dalle interferenze instabili di origine nord-africana: alcuni temporali si sono sviluppati nelle ultime ore a ridosso dello Stretto di Messina, sul sud della Calabria e sul brindisino.
Dal punto di vista termico, si segnala un deciso rialzo dei valori massimi al Sud e sui versanti adriatici, in gran parte da addebitare alla componente di correnti sud/occidentali che, localmente, ha assunto caratteristiche favoniche sui versanti sottovento del massiccio appenninico. Le zone più calde sono risultate quelle di Foggia Amendola con 29 gradi e Catania Sigonella con 28 gradi. Decisamente rilevanti i valori raggiunti sulla pianura emiliana, con punte di 25 gradi a Ferrara e 24 a Bologna.
L’avvento perturbato procurerà una decisa flessione termica rispetto a questa temporanea fase più mite, che si è innestata negli ultimi giorni. Le temperature scenderanno ovunque di 7-8 gradi e vi sarà spazio, nella fase instabile post-frontale a fine evento, per delle nevicate sui rilievi montuosi, a quote piuttosto basse per il periodo.