La mappa del pianeta che brucia non può non focalizzarsi sugli immensi roghi che bruciano la California. Il satellite Terra della Nasa ha catturato l’immagine della colonna di fumo prodotta dall’incendio Kincaid nella contea di Sonoma, che si è esteso per oltre 250 chilometri quadrati, bruciando almeno 30 mila ettari.
La colonna di fumo è stata trascinata dai venti in quota verso la costa e l’oceano. I venti che soffiano a 60-80 chilometri orari da Nord Est, associati a una bassa umidità, stanno creando condizioni favorevoli alla diffusione dell’incendio. Oltre 200 mila persone hanno dovuto lasciare le proprie case minacciate dal fuoco.
I satelliti risultano uno strumento davvero prezioso, perchè talvolta sono i primi a individuare gli incendi nelle aree remote e le informazioni vengono inviate direttamente ai responsabili locali delle zone colpite a poche ore dal passaggio del satellite.
Cruciali per monitorare gli incendi sono anche i satelliti del programma Copernicus dell’Agenzia spaziale europea (Esa) e della Commissione Europea, che hanno realizzato la mappa degli incendi di tutto il mondo, un vero e proprio Atlante dal quale si può monitorare e studiare la diffusione di questo fenomeno.
I dati catturati dal satellite Sentinel-3 hanno permesso di appurare che nell’agosto 2019 gli incendi nel mondosono stati quasi cinque volte più numerosi rispetto all’agosto 2018: 79.000, rispetto ai 16.000 rilevati nello stesso periodo dell’anno scorso; la maggior dei quali sono avvenuti in Asia.
Il monitoraggio degli incendi è importante non solo per i soccorsi, ma per lo studio sul clima per l’impatto significativo che hanno sulle emissioni atmosferiche globali, in quanto la combustione delle foreste influisce non poco sul totale dei gas serra a livello globale, come l’anidride carbonica.