I 10 giorni passati hanno proposto scenari meteorologici decisamente diversi. Dopo aver affrontato due cospicue ondate di caldo, che in qualche modo ci avevano instradato verso un’estate anticipata, il quadro barico europeo subiva pesanti modifiche. Le perturbazioni oceaniche abbandonavano il pieno Atlantico e si portavano in posizione ben più settentrionale, al contempo sulle Azzorre si affacciava l’omonimo Anticiclone impedendo in tal modo quei pericolosi affondi ciclonici in grado di “solleticare” l’Alta Africana.
La variazione indicata sfociava nel transito di due incisive gocce fredde: prima “Carlo”, poi “Erik”. Quest ultimo non si limitava ad apportare intensi temporali, ma faceva crollare le temperature al punto tale da ripristinare condizioni meteo-climatiche ben distanti dalla maturità primaverile. Un calo che si è rivelato propizio al ritorno della neve su Alpi e Appennino, talvolta a quote davvero sorprendenti.
Ora stiamo assistendo all’allontanamento di Erik, direzione Balcani, e il tempo sta evidenziando un diffuso miglioramento. La giornata si è aperta con tantissimo sole e le poche nubi presenti risultano perlopiù sterili. Solamente sulle coste tirreniche della Calabria riescono ad apportare deboli piogge. Per le prossime ore ci aspettiamo una crescita della copertura nuvolosa tipicamente diurna, facilitata dal crescente riscaldamento e in grado di coprire tutti i principali rilievi.
Avremo la comparsa di acquazzoni temporaleschi, dalle Alpi all’Appennino. I più intensi dovrebbero verificarsi sui rilievi del Basso Piemonte, sull’alta Lombardia, in Trentino Alto Adige e nelle zone interne tra Abruzzo e Molise. Difficilmente osserveremo sconfinamenti su coste e pianure, tuttavia è una possibilità da non escludere sulle adriatiche centro meridionali.
Le precipitazioni cesseranno in serata, eccezion fatta le Alpi orientali dove invece potrebbero proseguire anche in nottata a causa di crescenti apporti d’aria fresca da nord. A quel punto ecco che i fenomeni potrebbero espandersi vero le aree pianeggianti. Per concludere segnaliamo venti deboli variabili, a regime di brezza sulle coste, e temperature massime in generale aumento.