Se ne parla ormai da vari giorni e le conferme sono ormai sempre più evidenti anche nell’attuale fase d’approssimazione all’evento, come descritto peraltro nei numerosi articoli d’analisi odierni dai colleghi della Redazione.
Durante il week-end, fin dalla giornata di venerdì, si andrà a sviluppare una fase piuttosto fredda di notevole imponenza, dovuta all’arrivo di un nocciolo d’aria molto fredda, a tutte le quote d’origine artica, il quale transiterà in precedenza sulle pianure della Russia Europea e sul territorio balcanico.
Presumibilmente tale aria fredda, transitando su un’ampia zona di terraferma, avrà modo di raffreddarsi anche sui bassi strati, anche se rammentiamo come le attuali temperature, nelle zone ove è previsto transitare nei prossimi giorni il corposo nucleo artico, non si presentano certo particolarmente gelide.
L’esatta traiettoria del nocciolo freddo non è ancora ben inquadrabile in maniera precisa, specie nell’approccio verso il territorio italiano, con le potenziali complicanze derivanti dal contributo del Mar Mediterraneo, non facilmente leggibili dai procedimenti di calcolo dei modelli di previsione.
Quel che è certo è che tale vortice, colmo d’aria fredda, si è già messo in moto, anche se si trova al momento molto distante. Nella giornata di ieri aveva raggiunto solo l’estremo nord della Norvegia, mentre quest’oggi si è spinto in direzione della Finlandia, Penisola di Kola, Mar Bianco e Repubblica di Carelia, territorio settentrionale della Russia poco a nord di San Pietroburgo.
L’Anticiclone delle Azzorre spinge ancora con forza verso N/NE piegando l’asse in obliquo, tanto che i massimi barici si sono posizionati addirittura in territorio scandinavo, sull’area baltica a sud della Norvegia.
Anche quest’oggi mostriamo l’analisi termica, con la mappa in alto in apertura d’articolo: i colori aiutano a mostrare effettivamente il progressivo raffreddamento della parte centro-settentrionale della Penisola Scandinava; in nottata si sono raggiunti alcuni picchi termici al di sotto dei -20°C.
In attesa che quest’aria così gelida si metta alla conquista di una fetta d’Europa, al momento l’Italia non sta certo godendo di una fase mite e temperata. Sull’intera Penisola permane infatti un afflusso di correnti settentrionali, progressivamente sempre più nord-orientali, veicolate dalla medesima distensione anticiclonica, proiettata dall’ovest Europa verso tutta la Penisola Scandinava.
Non si tratta d’aria particolarmente fredda, in quanto proviene dai settori centro-orientali europei e le correnti attuali non hanno ancora nulla a che fare con il nucleo artico in discesa fra Finlandia e nord della Russia.
Tuttavia, l’insistenza di una zona di Bassa Pressione sul Mar Ionio, unita alla presenza di aria fredda alle quote medio-alte dell’atmosfera, ha incentivato ancora spiccate condizioni d’instabilità sul Centro-Sud, man mano sempre più ristrette temporaneamente sulle sole regioni meridionali e la Sicilia.
Numerosi temporali, specie nella prima parte della giornata, hanno colpito i mari attorno al Centro-Sud, a causa dell’arrivo del nucleo freddo più intenso in quota, caratterizzato da isoterme a 500 hPa diffusamente prossime ai -30°C. In occasione dei rovesci più intensi (localmente grandinigeni, specie su alcune zone della Sardegna), la neve è potuta cadere a quote più basse, fino localmente in alta collina, su alcune zone dell’Appennino Centrale.
Dal punto di vista termico, seguita a fare molto freddo di notte, con diffuse gelate anche in pianura, specie al Nord, ma, nel corso dell’ultima notte, i valori sono calati solo sulle regioni centro-meridionali. Il sopraggiungere di correnti più secche ha limitato le foschie e le nebbie in Pianura Padana.
L’attuale area ciclonica al Sud tenderà ulteriormente a spostarsi verso levante, ma le condizioni meteo non faranno a tempo a migliorare in quanto, fin da domani, si inizieranno a sentire gli effetti anticipati delle correnti settentrionali gradualmente più fredde, collegate al nocciolo freddo che raggiungerà la Bielorussia e l’Ucraina.
Inizierà così il veloce moto retrogrado (verso ovest) che, nel corso delle successive 24 ore, porterà il nocciolo all’impatto con il medio-basso versante adriatico, con l’inizio di una fase piuttosto fredda in propagazione a tutte le regioni.
Non si annuncia nulla di storico od eccezionale, ma non si può certo fare a meno di sottolineare che una fase di questo tipo non si è manco lontanamente verificata durante tutto lo scorso inverno, stagione che si è rivelata come una delle più calde, nella storia dell’ultimo secolo, per l’intera Europa.