Gli amanti del freddo e della neve potranno ritenersi parzialmente soddisfatti. Inutile rammaricarsi per la durata relativamente breve dell’irruzione, meglio godersi i prossimi 2-3 giorni quando freddo e neve accarezzeranno le colline appenniniche. Discorsi riguardanti il rialzo termico e temperature al di sopra della norma verranno affrontati nei giorni a venire.
Cosa sta accadendo? Semplice. Le correnti d’alta quota, in gergo meteorologico denominate “Jet Stream”, hanno rallentato. Quando la corda è tesa, come le scorse settimane, osserviamo un rapido flusso occidentale muoversi verso est. E’ la causa che ha spinto le perturbazioni Atlantiche a ridosso delle Alpi, con incursioni più o meno significative alle nostre latitudini.
Quando la corda si allenta, invece, le correnti intraprendono una direzione meridiana. Masse d’aria fredda scivolano verso sud, mentre quelle più miti si dirigono a nord. In questa circostanza abbiamo un’elevazione dell’Alta Pressione delle Azzorre in direzione della Groelandia, mentre il Fronte Polare si sta espandendo sull’Europa centro meridionale. L’aria fredda ha raggiunto la Francia e si prepara ad entrare nel Mediterraneo dalla porta del Rodano. Non a caso i venti vanno disponendosi da NW e l’intensità sostenuta è testimonianza dell’impeto dell’irruzione.
Attualmente stiamo assistendo ad un temporaneo miglioramento. Tuttavia, domenica, la risposta del Mediterraneo attiverà un’area di Bassa Pressione che dal Tirreno si porterà sullo Ionio. Ovviamente avremo un peggioramento delle condizioni meteo, destinato a penalizzare le regioni Centro Meridionali. Le precipitazioni, domenica, coinvolgeranno varie regioni tra cui la Toscana e il Lazio nella prima parte del giorno, poi Marche, Abruzzo, Molise, il Sud e le Isole Maggiori. L’intrusione d’aria fredda causerà un calo della quota neve, che sull’Appennino centrale andrà a posizionarsi attorno ai 600/700 m. Anche in Sardegna avremo spruzzate di neve a quelle quote, mentre sul Mezzogiorno nevicherà leggermente più in alto: attorno agli 800/1000 m.
C’è da fare una considerazione. L’aria Artica, o Polare che dir si voglia, è nota per essere gelida alle alte quote e riversarsi al suolo grazie alle precipitazioni. Quindi, più intensi saranno i fenomeni e più facilmente si calerà l’altitudine. Ragion per cui potrebbero esserci degli sconfinamenti attorno ai 500 m su Lazio, Marche, Abruzzo e Molise.
L*unedì si avrà un miglioramento nelle Centrali Tirreniche, mentre i fenomeni continueranno ad interessare le Adriatiche, il Sud e le Isole.* Le nevicate potrebbero calare leggermente di quota verso sera, momento in cui le correnti ruoteranno localmente dai quadranti orientali e faciliteranno un’accentuazione dell’ondata di freddo.
Martedì avremo delle novità. Gli ultimissimi aggiornamenti indicano la formazione di una nuova depressione Tirrenica, grosso modo a ridosso della Sardegna. La Bassa Pressione causerebbe un peggioramento prima sull’Isola e successivamente nelle regioni del Centro. Il posizionamento sembra indurre un richiamo di correnti meridionali più miti, con conseguente rialzo della quota neve. Ad inizio giornata, tuttavia, residui fenomeni potrebbero coinvolgere Abruzzo, Molise e Puglia, con ancora deboli nevicate a bassa quota. Dal pomeriggio, invece, la quota si alzerà sino a raggiungere gli 800/1000 nell’Appennino centro settentrionale. Al Sud, così come al Nord, la nuvolosità sarà variabile ma non sembra essere in grado di causare fenomeni.
Le giornate successive proporranno una parziale estensione dell’Alta Pressione delle Azzorre verso l’Italia. Lungo il fianco orientale riprenderanno a scorrere correnti ben più miti di origine Atlantica. Significa che le temperature registreranno un netto rialzo, ovunque. Il tempo sarà buono, o localmente variabile ma senza fenomeni. Le sole precipitazioni significative si avranno sui confini alpini, ove peraltro continueranno a manifestarsi tanto domenica quanto nei primi giorni settimanali. Anche perché i venti da nord continueranno ad imperversare sui versanti esteri, mentre da noi si tramuteranno in raffiche di foehn piuttosto intense.