Una corposa discesa perturbata, seguita da aria fredda d’origine groenlandese, si appresta ad invadere il bacino occidentale del Mediterraneo. Sul nostro Paese si avvertono già i primi effetti del flusso umido pre-frontale, favorevole alla genesi di nubi compatte su parte del Nord e sui versanti settentrionali tirrenici. Il canale di correnti fredde penetrerà sui binari occidentali europei, sprofondando fin sul Marocco, accentuando i contrasti e supportando la risposta instabile-perturbata da sud/ovest sull’Italia.
Tale flusso così fortemente instabile garantirà un graduale peggioramento fin dalle prossime ore, ma soprattutto nella giornata di domani sui versanti centrali tirrenici (probabile maggiore coinvolgimento della Campania), ben prima dell’avvento del vero e proprio ramo perturbato, previsto transitare nella giornata di Mercoledì, annesso ad una ciclogenesi al suolo in evoluzione sul Mar Ligure. In questa fase, per la vicinanza del minimo pressorio, saranno alcune zone del Nord (Levante Ligure, Alta Toscana, Prealpi Lombarde e Friulane) quelle più esposte al rischio di intensi nubifragi o fenomeni abbondanti a carattere persistente. Nella giornata di Giovedì il fronte molto attenuato si trascinerà fin verso il Sud Peninsulare, ma la persistenza del flusso sud/occidentale porterà ancora fenomeni principalmente sui versanti tirrenici, in Sardegna e su parte del Nord, con particolare riferimento all’Alto Piemonte. L’evoluzione appena descritta si può meglio apprezzare dalla serie di mappe grafiche.
Focalizzando l’attenzione sulla giornata di Giovedì, la perturbazione sarà immediatamente seguita da masse d’aria più fredde in quota, trasportate sempre da correnti con direttrice sud/occidentale. Quest’aria più fredda coinvolgerà temporaneamente parte del Centro-Nord, mentre la situazione resterà ben diversa sul Meridione, ove insisterà una componente ben più tiepida. La mappa dello zero termico consente di verificare quali zone saranno interessate dalla flessione termica, ma soprattutto consente di ricavare le quote neve, che su alcune aree alpine potranno localmente scendere fino a quote di media-alta collina.