Nelle ultime ore, la depressione nord-africana si è portata dal Marocco verso l’Algeria.
I dati delle 08z (brusco calo della pressione atmosferica sulla Tunisia) lasciavano intendere un ulteriore spostamento verso Levante del minimo barico al suolo. E’ così è stato.
Gli ultimissimi dati METAR in nostro possesso (relativi a pochi minuti fa), infatti, testimoniano la presenza di una circolazione depressionaria centrata proprio sulla Tunisia, con valori barici di 1001 hpa al suolo.
Ebbene, l’evoluzione del vortice ciclonico nord-africano risulterà piuttosto interessante, da monitorare con estrema cura ed attenzione.
Nella serata odierna assisteremo, infatti, all’intervento di un ramo della Corrente a Getto Polare che, dopo aver aggirato il promontorio dell’Alta Pressione Sub-Tropicale di natura oceanica distesasi fino all’Islanda, si abbasserà notevolmente di latudine sull’Europa centrale, favorendo l’arrivo sul Mediterraneo di un nucleo d’aria fredda d’estrazione polare.
Il contrasto termico tra le masse d’aria polari (ovvero un vortice ciclonico che si isolerà dal cavo d’onda del fronte polare, in seguito ad un imminente cut-off) e le correnti sciroccali che nelle ultime ore stanno accompagnando la depressione nord-africana, darà luogo ad una delle piu’ intense ciclogenesi mediterranee degli ultimi anni, ben alimentata dalle ancor sufficienti risorse di energia termica fornita dalle calde acque marine superficiali, le cui temperature si aggirano intorno ai 20-21°C.
Il TLC (Tropical Like Cyclone) mediterraneo, che battezziamo “ciclone Andrea” si formerà intorno alle 20 della serata odierna sul mare tra la Sardegna, la Tunisia e la Sicilia.
L’effetto piu’ significativo del suo transito sulle estreme regioni meridionali sarà una consistente intensificazione del vento al suolo: sono previsti valori di isotachìe superiori ai 16 m/s, con Tramontana sul Tirreno, Grecale sull’Italia centrale, Bora sull’Adriatico, Scirocco sulla Puglia, Ponente sulla Sicilia, Libeccio sullo Ionio.
Davvero rilevanti per le nostre latitudini saranno, infatti, le caratteristiche della struttura del ciclone (988 hPa al suolo sulla Tunisia, 990 hPa circa sulla Sicilia, 126 gpdam in corrispondenza della superficie isobarica di 850 hPa, valori geoptenziali di 544 dam a 500 hPa)
In base alle ultime elaborazioni prodotte dai LAM, è prevista la genesi di numerosi MCS (sistemi convettivi a mesoscala) che dal Canale di Sicilia e dallo Ionio risaliranno verso le estreme regioni meridionali, dando luogo ad intense precipitazioni temporalesche.
Solo nel corso della tarda serata domenicale e nella giornata di Lunedì, il ciclone Andrea lascierà l’Italia, traslando verso lo Ionio ed attenuandosi rapidamente, seguito da fredde correnti settentrionali.