Dal Meteosat s’intravede in maniera molto eloquente la nuvolosità a spirale appena a sud-est delle Baleari, segno della presenza del minimo ciclonico in quota che lentamente avanza verso est, in notevole ritardo rispetto alle attese.
Questa lentezza di tutto il sistema perturbato non è riconducibile all’ennesimo blocco Anticiclonico, che spesso in tutto l’ultimo periodo ha eretto muri davvero infrangibili per i tentativi d’assalti perturbati da occidente.
Piuttosto, stavolta la causa è da individuare in un affondamento esagerato del minimo barico, che si è da subito portato a latitudini più meridionali, evolvendo subito in cut-off “impazzito”, da seguire passo passo con una traiettoria più bassa, ma allo stesso tempo anche più occidentale.
Va detto che questa modifica così radicale della posizione del vortice Mediterraneo è stata individuata dai grandi centri di calcolo dei modelli matematici, solamente negli aggiornamenti serali usciti ieri.
Un cambio di scenario piuttosto rilevante, in quanto intervenendo ad appena 24 ore dell’evento perturbato, va a sfasare non poco i vari parametri previsionali a livello locale.
Non è infatti solo questione di ritardo, ma con una traiettoria così modificata cambia anche il regime dei venti e l’entità dei fenomeni per le varie zone della Penisola, oltre naturalmente al livello dello zero termico. Non è inusuale assistere a questi “balletti dei modelli” in presenza di questo tipo di autonomi vortici mediterranei, sempre così insidiosi per le mappe modellistiche.
La perturbazione però, pur con fatica, avanza, preceduta dall’innesco di forti correnti sciroccali, che stanno investendo gran parte del nostro Paese, portando anche piogge di un certo peso su alcune zone del nord.
Tuttavia, i fenomeni di una certa intensità sono risultati piuttosto concentrati solo su certe aree particolarmente favorite da situazioni di stau. Su alcune zone di Genova si sono avute fortissime precipitazioni, per l’azione di una struttura temporalesca in autorigenerazione in loco.
La divergenza delle correnti fra suolo e quota ha ancora una volta favorito l’evento sia pur a scala assai ristretta: mentre al suolo soffiavano correnti sciroccali, in quota erano in azione le correnti da libeccio, innescando un wind shear positivo (variazione della direzione e della velocità del vento in quota), e dunque favorevole allo sviluppo d’intense strutture convettive.
In alcune zone ad est della città di Genovese si sono abbattuti in poche ore quantitativi di pioggia anche superiori ai 100 mm, con conseguenti allagamenti e piccoli danni.
Altre precipitazioni di minor rilievo colpiscono in maniera diffusa anche gran parte delle altre zone del settentrione di maggiore intensità sulla Val d’Ossola e l’alta Lombardia, eppure il vero ramo frontale proveniente dalla Francia, si va portando solo in queste ore sulle Alpi occidentali.
E’ giunta l’attesa neve sulle Alpi, anche se non si avranno gli accumuli sperati fino alle elaborazioni di ieri: il limite della neve giunge fino a quote medie (1500-1600 metri) sull’arco Alpino centro-occidentale, mentre ad oriente la quota neve risulta più elevata, per la maggiore influenza delle correnti meridionali in risalita da sud.
Le condizioni meteo questo pomeriggio sono peggiorate anche sulla Sardegna con il transito di un primo impulso temporalesco, mentre il resto dell’Italia è decisamente in attesa, alle prese ancora con temperature miti per l’azione delle correnti calde meridionali.
La situazione cambierà a partire dalla Toscana (per il momento solo marginalmente colpita dai primi fenomeni) e dal Lazio, che saranno interessate solo nella notte da maggiore fenomenologia.
L’evoluzione per le prossime ore vedrà d’altronde il lento transito verso est del vortice ciclonico balearico, che nella notte si porterà appena a sud della Sardegna, e per domani lo ritroveremo in azione fra le due isole maggiori, gradualmente in attenuazione.
Il sud beneficerà maggiormente di questo scenario differente che si profila, con precipitazioni non solo sul lato tirrenico e sulla Sicilia, ma il richiamo perturbato sciroccale determinerà precipitazioni anche sui versanti ionici, con possibili fenomeni intensi sulla Calabria nella seconda parte della giornata di domani.