Negli ultimi dieci giorni, nell’alta troposfera del Nord Emisfero, si è intensificata l’attività bloccante alle latitudini più elevate, con isolamento di marcate anomalie geopotenziali positive e “cut-off” anticiclonici su Groenlandia e Atlantico nord-occidentale. Il conseguente “split” del vortice polare ha portato all’isolamento di profondi VP su Pacifico settentrionale e Siberia orientale, mentre un vortice ciclonico secondario si è insediato sull’Atlantico nord-orientale.
Lo sviluppo di cicloni in quota sulla Siberia orientale è stata assecondata dal graduale moto retrogrado del “cut-off” anticiclonico sviluppatosi sull’Alaska a fine aprile. Questa cellula anticiclonica ha raggiunto l’Asia nord-occidentale ed è ora associata ad anomalie positive di geopotenziale di circa 250 m sulla superficie isobarica a 500 hPa.
Questa disposizione dei VP alimenta una vistosa banda di “westerlies” perturbati estesa dal Giappone al Nord America attraverso le latitudini temperate dell’Oceano Pacifico e determina una generale progressione del treno d’onde di “Rossby” sul settore occidentale dell’Emisfero Boreale.
La propensione allo sviluppo di promontori anticiclonici associati al “forcing orografico” indotto dalle Rocky Mountain e di saccature in quota sul Pacifico centro-occidentale, incoraggiate da “forcing” termici alimentati da forti anomalie negative superficiali oceaniche, risulta dunque disturbata dalle estese e intense correnti a getto del fronte polare presenti sul comparto pacifico-americano.
Anche nei prossimi giorni, dunque, nel settore occidentale del nostro emisfero dovrebbe prevalere una “configurazione di compromesso”, con un’alternanza di brevi periodi contraddistinti dallo sviluppo di grandi onde planetarie bloccanti “in fase” con i “forcing” termici ed orografici e da fasi di transizione caratterizzate dallo spostamento verso levante dei promontori e delle saccature.
Più a valle, queste grandi “onde di Rossby” che tentano di propagarsi verso levante, s’imbattono nel “blocking” dell’Atlantico nord-orientale e della Groenlandia che induce un marcato “split” del “jet stream”. Di conseguenza, le latitudini medie e sub-tropicali dell’Oceano Atlantico sono attraversate da correnti occidentali, molto disturbate dal transito di vortici ciclonici alternati a temporanee estroflessioni di promontori anticiclonici che vanno ad alimentare il “blocking” sopraccennato.
I “westerlies” perturbati confluiscono poi in una saccatura in quota, in fase di sviluppo sull’Atlantico nord-orientale in seguito alla scissione del vortice polare. Ciò determina frequenti episodi di maltempo sull’Europa centro-settentrionale, in modo particolare su quella nord-occidentale, con temporanee intrusioni dei sistemi perturbati anche nel Sud Europa.
Nei prossimi giorni questo schema di circolazione non dovrebbe subire drastici mutamenti. Comunque, con l’approssimarsi della stagione estiva, il Bacino del Mediterraneo sarà visitato sempre più frequentemente dalle alte pressioni subtropicali, favorite nel medio-lungo termine dall’approssimarsi della fase attiva della MJO “Madden Julian Oscillation”.
L’oscillazione intrastagionale tropicale (MJO), sempre molto intensa dalla fine di marzo, sta determinando un’elevata attività tropicale nel Pacifico orientale e induce una graduale accentuazione dell’attività temporalesca su Centro America e Mar dei Caraibi.
L’area interessata da soppressione dell’attività convettiva si estende dall’Africa orientale all’Oceano Indiano.
Nella prossima settimana, il transito della fase attiva della MJO, prima nell’Atlantico tropicale, poi nella fascia inter-tropicale africana, sosterrà “forcing” di matrice tropicale sempre più intensi nell’area mediterranea, con sviluppo di HP con radici africane che dovrebbero raggiungere la massima intensità intorno al 27-29 maggio. Poi, probabilmente, si assisterà ad un graduale affievolimento dell’alta pressione subtropicale, con ingresso di correnti instabili dall’Atlantico, foriere di quei temporali che molto spesso si scatenano nelle località interne dell’Italia centro-settentrionale nei primi giorni dell’estate climatica.