In questi giorni di caldo fuori stagione vien voglia di andare al mare, di stare al sole durante le ore più calde per favorire la prima tintarella.
Ci si scopre senza preoccuparsi di usare protezioni per la pelle, convinti che il sole d’aprile non sia paragonabile al sole d’agosto. Ma non è così… anche durante i periodi nei quali il sole non ha lo stesso angolo d’inclinazione dell’estate, tanto in primavera quanto in autunno, i raggi UV sono capaci di causare scottature. Persino nelle giornate nuvolose una piccola quantità di raggi UV riesce a raggiungere il suolo.
Ad esempio, all’inizio di aprile il sole è forte come all’inizio di settembre mentre a metà mese il sole è forte come a fine agosto. Generalmente già prima dell’equinozio primaverile (19-21 marzo), esponendosi al sole se si ha la pelle chiara può capitare facilmente du scottarsi. Bastano pochi minuti di esposizione al sole senza protezione per andare incontro a fastidiosi arrossamenti. E’ per questo che gli esperti consigliano di non farsi trarre in inganno dalla temperatura dell’aria.
L’abbronzatura non ha nulla a che vedere con la temperatura dell’aria, è possibile ottenere la stessa abbronzatura in una giornata d’estate con temperatura a 40°C o in una giornata primaverile con temperatura di 20°C.
È persino possibile scottarsi in inverno, lo sanno bene gli sciatori o comunque chi frequenta abitualmente la montagna. Ciò perché il manto nevoso tende a riflettere la luce solare piuttosto che ad assorbirla, non solo, ad alta quota l’atmosfera è più sottile e la quantità di raggi UV che vengono filtrati è decisamente inferiore.