Il Nord Italia, ovvero buona parte del suo territorio ha una stagione delle piogge che pone la possibilità di picchi massimi d’estate.
Ed è nelle regioni alpine e prealpine che si ha la massima piovosità dei 12 mesi: qui si dovrebbero avere frequenti acquazzoni pomeridiani, oppure giornate piovose per il passaggio delle code delle perturbazioni atlantiche.
Nelle ultime settimane le condizioni atmosferiche sono sensibilmente cambiate rispetto al precedente periodo, la temperatura si è portata sotto la media ed è piovuto con frequenza ed anche abbondantemente.
Da più parti si sono sentite lamentele per le intemperie d’agosto, ma tutto sommato il maltempo di questo periodo era necessario per ridurre le anomalie sempre più marcate del clima, che con il sole cocente di luglio ed agosto aveva fuso tante nevi dai ghiacciai.
Le piogge, i cieli plumbei, le nevi cadute anche sino ai 2000 metri sono fenomeni concepibili in un profilo climatico dalle caratteristiche che presentano maggiori estremi degli anni precedenti.
Eppure in tutta la serie di anomalie, le piogge non sono mai state sul Nord Italia mai così eccessive e violente come è successo al Centro o Sud Italia durante questa estate, e neppure si sono avute le temibili alluvioni lampo che avrebbero potuto scatenarsi come in altri luoghi del nostro Pianeta.
Insomma, il clima propone eccessi, ma tuttavia per il Nord Italia al momento i danni per il maltempo sono contenuti e limitati generalmente all’agricoltura, ma sarebbe potuto andare peggio.
Ma la pioggia non è venuta ovunque, nell’estremo settore occidentale prosegue la siccità, i corsi d’acqua sono ridotti ai minimi, i prati sono ingialliti, e la temperatura è solo tornata in prossimità della media.