Contrapposizione costante:
l’ultima settimana ha proposto una netta contrapposizione barica: l’Alta Pressione a nord, il Vortice Ciclonico a sud. Quest ultimo ha stazionato impunemente sullo Ionio, arrecando condizioni d’instabilità nelle regioni adriatiche e meridionali. Pur in attenuazione, continua ad arrecare nuvolosità variabile e qualche scroscio di pioggia, il tutto condito da un quadro climatico più freddo rispetto alle restanti regioni. Ad ovest, grazie all’appoggio anticiclonico, le temperature sono aumentate e si registrano gradevoli tepori primaverili. Anche oggi, ad esempio, i termometri potrebbero raggiungere punte di 16-17°C.
Lo sguardo rivolto ad est:
nel precedente editoriale focalizzammo l’obbiettivo sul particolare posizionamento dell’Alta Pressione. Fu una scelta non casuale, perché le manovre bariche successive avrebbero innescato un rigurgito freddo su parte del nostro territorio. Ed in effetti ci siamo: l’Anticiclone si è spinto sulla Scandinavia, liberando parte dell’Europa orientale e convogliando un impulso d’aria fredda sui Balcani. Impulso che domani transiterà sul medio-basso versante adriatico e al Sud, concretizzando un altro ficcante rigurgito invernale.
Anticiclone in fase di stanca:
l’intervento dell’aria fredda sui Balcani, coadiuvando la rivitalizzazione della lacuna barica ellenica, scaverà un’ampia struttura ciclonica in quota. E’ quella che in gergo definiamo “goccia fredda”, una figura non sempre di semplice interpretazione e che sovente è capace di intraprendere percorsi “contro natura”. In questo caso procederà, con moto retrogrado, verso il cuore dell’Europa e avrà l’onere di smantellare l’ampia struttura anticiclonica. E così che si riaprirà la porta atlantica ed è così che interverrà una prima perturbazione. Quella stessa perturbazione che causerà un vigoroso peggioramento sul finire della settimana.
Il ritorno dell’Atlantico:
possiamo sancire, ufficialmente, il ritorno delle perturbazioni atlantiche. Dopo aver latitato per lunghi tratti, eccole riappropriarsi della scena e pronte a scagliarsi nel cuore del Mediterraneo. Le proiezioni modellistiche, non a caso, indicano l’apertura di una crisi perturbata che rischia di protrarsi sino a fine mese. Avremo uno scenario climatico meno freddo, senz’altro più adatto alla seconda metà di marzo. Ciò non toglie che sui rilievi assisteremo ad altre abbondanti nevicate e sulle Alpi potrebbero spingersi alle basse quote.
Ci saranno altri colpi di coda dell’inverno?:
domanda lecita, anche alla luce di alcuni movimenti barici che si scorgono a lungo termine. L’Alta delle Azzorre tornerà sui suoi passi, posizionandosi nuovamente a ridosso dell’Europa occidentale. Le perturbazioni atlantiche, lo ripetiamo, riusciranno nuovamente ad inserirsi nel Mediterraneo ma occhio all’inevitabile smantellamento del Vortice Polare e al trasferimento delle masse artiche verso la Scandinavia. Movimenti che andrebbero a facilitare, in determinate condizioni, scambi meridiani accesissimi e conseguenti irruzioni fredde verso latitudini meridionali.
Focus: evoluzione sino al 24 marzo 2015
Le condizioni del tempo registreranno un peggioramento nelle prossime 24 ore, ma come detto il maltempo si limiterà alle regioni adriatiche e meridionali. Qui avremo piogge, nevicate a bassa quota, tesi venti di Grecale e una diminuzione delle temperature. Venerdì insisterà ancora qualche precipitazione e nel contempo appariranno le prime nubi sulle Alpi di ponente. L’aumento della nuvolosità da ovest annuncerà l’imminente peggioramento, che difatti prenderà piede nelle successive 48 ore.
Si aprirà una crisi perturbata che ci accompagnerà nel fine settimana e che potrebbe protrarsi ben oltre metà mese. Addirittura, stante le ultimissime proiezioni modellistiche, si potrebbe giungere all’ultima decade di marzo in compagnia di un tipo di tempo perturbato o estremamente instabile.
Evoluzione sino al 29 marzo 2015
Attenzione ai colpi di coda invernali, che a nostro avviso potrebbero ancora concretizzarsi entro fine mese nell’ambito di quegli scambi meridiani a cui s’è accennato in sede evolutiva.
In conclusione.
Sembra che marzo abbia tutta l’intenzione di consegnarci un primo scorcio primaverile all’insegna dell’instabilità, ricalcando in qualche modo il percorso seguito nel corso del 2014.