Tra le numerose ricerche condotte in tale senso, uno studio che suscita molto interesse indica che l’aumento della temperatura globale del pianeta provoca un cambiamento delle aree a clima arido e umido a latitudini settentrionali.
Lo studio è stato pubblicato in “Advances Science”, nello specifico sono state condotte delle analisi sul riscaldamento del Pianeta nel passato. Queste analisi hanno evidenziato come le aree a clima umido e arido, cioè temperate e desertiche, si sono mosse a braccetto verso il grande Nord.
La ragione principale di questo cambiamento sembra risiedere nel fatto che l’emisfero settentrionale ha molto più massa di superficie terrestre rispetto all’emisfero australe e ciò va a incidere sostanzialmente nella distribuzione delle precipitazioni. Significa che l’emisfero settentrionale riceve più pioggia.
Per ulteriori informazioni su questo tipo di comportamento, i ricercatori hanno esaminato i dati paleoclimatici raccolti in varie parti del pianeta: le testimonianze si trovano in stalagmiti, nello stato dei bacini lacustri o nei carotaggi di ghiaccio. Non solo. Sono stati analizzati anche campioni col carbonio 14 per capire come e dove le precipitazioni hanno registrato modifiche circa 14,6 mila anni fa, ovvero durante un periodo che ha portato i ricercatori ad elaborare tre scenari.
Il primo di questi scenari indica che le piogge aumentano nelle aree tropicali mentre diminuiscono in quelle subtropicali. Il secondo presuppone un’alta probabilità che le zone umide e aride del pianeta si siano dirette verso nord. La terza ipotesi suggerisce la simultaneità dei primi due scenari. In altre parole: i tropici avranno più pioggia, mentre altrove pioverà di meno.