In molti lettori mi hanno scritto chiedendo informazioni sul presunto riscaldamento in atto nel nostro Sistema Solare.
In realtà, le notizie riguardanti tale riscaldamento, sono piuttosto “vecchie”, in quanto sono note già da mesi nell’ambiente scientifico.
Le prime news in tal senso risalgono ad alcuni mesi fa, e sono state riportate sul “Corriere delle Scienze”, nitamente alla notizia dello scioglimento delle calotte polari di Marte.
Negli anni ’80, invece, le calotte marziane erano in fase di netta avanzata, si stimava, all’epoca, un calo della temperatura marziana di venti gradi centigradi.
Ma il riscaldamento ha riguardato altri pianeti, perfino il lontanissimo Plutone, dove il Sole splende molto debolmente.
La notizia del riscaldamento di 10° C della superficie Gioviana è stata data al TG2 Scienze di alcuni giorni fa, grazie alle scoperte dei sensori infrarossi dello Space Telescope.
Su Giove negli ultimi 6 anni è nata e cresciuta una nuova “macchia rossa” sulla Superficie Planetaria, un nuovo uragano sviluppatosi in seguito all’intenso riscaldamento.
Simile situazione su Saturno, ove un uragano è stato fotografato dalla sonda Cassini, grazie ad un riscaldamento di circa 2°C del Polo Sud del Pianeta.
Su Tritone, il satellite più grande di Nettuno, tale riscaldamento è stato misurato pari a circa 7°C.
Bisogna dire che le variazioni in più o in meno della temperatura della Terra, anche improvvise, ci sono sempre state, ma qui esiste una biosfera che “limita i danni”, tiene in equilibrio le variazioni della quantità di energia solare in arrivo.
Sembra poi che tali variazioni riguardino soprattutto la componente energetica all’ultravioletto, che sulla Terra viene filtrata dallo strato di Ozono, e perciò non raggiunge la superficie terrestre.
Sugli altri pianeti la radiazione solare non ha invece scudi protettivi, anche per la mancanza di un campo magnetico che li protegga dalle particelle energetiche emesse durante le fasi di massima attività solare.
Il fenomeno è comunque degno di interesse, anche per il dibattito in atto sui cambiamenti climatici terrestri attuali.
Il Sole è in fase di netta crescita di attività: negli ultimi cicli abbiamo raggiunto i massimi del numero di macchie solari dal ‘600 ad oggi.
L’attività solare è prevista in netto calo, stando ad alcune teorie sulle variazioni dei campi di flusso magnetico, a partire circa dal 2020, cioè non dal prossimo ciclo solare di 11 anni, ma dal successivo.
Vedremo allora, se si realizzasse tale teoria, se ciò avrà conseguenze anche sul clima terrestre o degli altri Pianeti del Sistema Solare.
Sarebbe la prova decisiva che il riscaldamento attuale è dovuto unicamente all’attività della nostra Stella, oppure, in caso contrario, che l’Uomo ha definitivamente alterato l’ambiente in cui vive.