Sono stati di recente resi disponibili i dati maggiormente completi sull’andamento complessivo a livello globale del mese d’agosto e più generale dell’estate 2010 (nell’arco del suo trimestre). Come spesso accade, si palesano parziali discordanze fra i maggiori Istituti che si occupano del clima: ad esempio, sulla base della comparazione fra i dati degli Oceani e delle terre emerse, la NOAA indica che si è trattato della seconda estate più calda della storia dall’inizio delle rilevazioni, mentre per il Goddard Insitute NASA si è trattato “solo” della quarta più calda. Queste differenze, per quanto possano apparire trascurabili, si ripercuotono sull’intero anno: infatti l’istituto NOAA vede il 2010 “the best” come anno al momento più caldo di sempre, mentre per la NASA si resta dietro al 1998.
AGOSTO 2010, OSSERVAZIONI SATELLITARI Proviamo a fare chiarezza con quelle che sono state le rilevazioni satellitari nella bassa stratosfera: il sensore UAH ha misurato un’anomalia termica globale di 0,51 gradi contro i 0,49 gradi di luglio, mentre per il Remote Sensing Systems lo scarto d’agosto è stato pari a 0,583°C, solo in lievissimo contenimento rispetto al mese precedente. Il 2010 si conferma al momento come il secondo anno più caldo dietro al 1998 (0,61°C contro 0,55°C per le rilevazioni UAH).
In linea di massima, restano dunque alti i livelli termici globali, ma tutte le misurazioni avvalorano l’ulteriore raffreddamento che si sta registrando sulle zone oceaniche dei Tropici, tramite il contributo decisivo della Niña che è in pieno svolgimento sul Pacifico. Questo raffreddamento delle temperature superficiali marine dovrebbe trasmettersi molto presto anche alla troposfera: dovremmo finalmente vedere, con ogni probabilità già dai prossimi aggiornamenti, la curva del global warming abbassarsi.