Esiste un solo precedente documentato per il mese di marzo, e risale al 1959. In quell’anno, la temperatura media del Polo Sud geografico fu inferiore a quella di Vostok, la base russa che detiene il record mondiale del freddo. Il singolare evento s’è ripetuto quest’anno che, ad Amundsen-Scott, è risultato particolarmente rigido. Nel quadro sottostante sono messi a confronto i valori degli anni citati e le normali di marzo delle due basi (Vostok in seconda colonna):
1959 -54,7 °C -52,9 °C
2007 -57,0 °C -56,4 °C
norm. -54,1 °C -58,0 °C
Per precisione, va detto che il dato di Vostok è ancora provvisorio, poiché alcuni rilevamenti sinottici non sono stati trasmessi: ma non dovrebbe allontanarsi granché da quello indicato e, comunque, rimanere inferiore a quello di Amundsen-Scott. Su base statistica dunque, si potrebbe sostenere che la coincidenza abbia un tempo di ritorno di circa cinquant’anni.
Analizzando la normale termica, se il Polo Sud geografico ha fatto segnare -2,9 °C, Vostok è invece rimasta a +1,6 °C. La media del marzo 2007 ad Amundsen-Scott è la più bassa da 38 anni e modifica la classifica dei cinque mesi più freddi nel modo seguente:
1969 -58,0 °C
1960 -57,9 °C
1961 -57,0 °C
2007 -57,0 °C
1991 -56,9 °C
La terza decade di marzo al Polo Sud geografico, dopo aver visto la temperatura risalire oltre i -50 °C, dal giorno 24 è stata contraddistinta da una nuova, forte flessione, su valori inferiori ai -60 °C, fino a una minima di -67,4 °C il 31 marzo. Il dato assoluto, in sé non è nulla di eccezionale, poiché il record mensile, registrato il 25 marzo 1983, è di -71,0 °C; è stata, piuttosto, la persistenza dei valori a determinare le condizioni per una media molto inferiore alla normale. Come già sottolineato, tutta la regione del Polo Sud, ovvero quella geograficamente compresa entro gli 89° lat. S, è stata caratterizzata da temperature mediamente basse. Il 30 marzo, l’Aws Nico ha segnato -66,1 °C (0819 UTC), mentre Henry, il 31 marzo, è andata a -63,1 °C (2341 UTC). Sul Plateau Antartico, quello di Amundsen-Scott è stato il valore minimo della stagione di transizione 2007, poiché a Vostok, il 27 e il 28 marzo, si sono raggiunti ‘solo’ i -67,2 °C. A Dome Argus, infine, nella stazione automatica più elevata dell’Antartide (quota 4.084 m) la minima è stata toccata il 27 marzo con -64,4 °C.
Da oggi comincia il semestre invernale, in cui le temperature scendono verso i -80 °C. Al momento, purtroppo, non è attiva l’Aws di Dome Fuji, che sorge presso l’omonima base semi permanente giapponese e dove, il 18 luglio dello scorso anno, era stato registrato un record di -82,9 °C. Dal canto loro, gli specialisti dell’Australian Government Antarctic Division sperano che questo sia l’anno in cui i sensori di Dome Argus misurino valori prossimi al record del mondo di Vostok, col fermo proposito di dimostrare che non è la base russa il luogo in assoluto più freddo della Terra.