Lenta, inesorabile, quasi impercettibile. Eppure evidente. La sortita anticiclonica sta assumendo quei connotati di persistenza tipici della maturità stagionale. È arrivata con qualche remora, manifesta ancora una qualche timidezza, però è qui, a tenerci compagnia. E’ l’Alta Pressione. Quella delle Azzorre, non l’Africana, che sembra rifiutare – per ora – l’idea di dirigersi sul Mediterraneo. E in qualche modo ci sta aiutando l’Atlantico, perché là le perturbazioni scorrono alte, al di sopra delle Isole Britanniche. Non c’è spazio per un loro abbassamento, perché più giù trovano la strada sbarrata dal fulcro principale dell’Anticiclone oceanico.
Spazio allora alle belle giornate. Perché tali debbono essere considerate. I temporali pomeridiani fanno parte del gioco, nelle prime fasi stagionali è lecito osservare formazioni nuvolose attorno alle montagne. Nuvole scure, minacciose, seguite poi da qualche fulmine dai tuoni, dagli scrosci di pioggia. Uno scenario che s’è proposto nel fine settimana, un quadro che sembra perpetuarsi nei prossimi giorni. Perché alla fin fine, nonostante il rinforzo altopressorio, là vicino, sui Balcani, c’è ancora dell’aria fresca. E instabile. Sbuffi che, mossi dal rotore ciclonico, pervengono a noi penetrando alle alte quote dell’atmosfera. Ecco quindi accentuarsi i contrasti termici, con essi i moti convettivi. Spostamenti verticali delle masse d’aria, che salendo verso l’alto e raffreddandosi generano quei cumuli succitati.
Ed allora, cosa accadrà nei giorni a venire? Nulla che possa sconquassare lo scenario attuale. Vi sarà un rinforzo anticiclonico, ve lo abbiam detto, e la sua persistenza schiaccerà l’aria calda al suolo causando un rialzo delle temperature. Le massime saliranno ancora, di poco, ma cresceranno. Tra giovedì e venerdì, e nel fine settimana, la colonnina di mercurio viaggerà sui 34/35 gradi. Le aree più calde? Senz’altro quelle interne, che non godono delle brezze marine. Ma anche la Val Padana, che sappiamo essere un’adepta del clima continentale. Qui le escursioni termiche son maggiori. Di notte fa più fresco, di giorno può far più caldo che nel resto d’Italia. Dipende dal tipo e della disposizione dell’Anticiclone.
Ora c’è da comprendere se il nucleo freddo dell’Europa orientale cederà. La risposta è sì. Ma con estrema lentezza. E gravitando in prossimità dell’Adriatico riuscirà a spingere su di noi qualche altro sbuffo d’aria fresca. Tra domani – martedì – e dopo – mercoledì – tempo splendido al Centro Sud e nelle due Isole. C’è da considerare però il rischio di una certa cumulogenesi pomeridiana sui rilievi, e nelle zone interne, ma il rischio che si possano associare episodi instabili dovrebbe rivelarsi tale soltanto nel nord della Calabria, in Basilicata, sul Cilento e nei settori nord della Toscana. Il tempo sarà bello anche al Nordest, a parte qualche piovasco tardo pomeridiano su Alpi e Appennino. Al Nordovest, invece, durante il giorno insisterà una certa variabilità che porterà frequenti manifestazioni instabili, alcune delle quali fin dal mattino e in sconfinamento su dei tratti Padani.
Giovedì lo scenario potrebbe modificarsi un po’. Maggiori spifferi d’aria fresca sembrano infatti poter penetrare al Sud e causare una crescente variabilità diurna, associata a degli scrosci di pioggia e qualche temporale. Qualcuno potrebbe espandersi fin sui litorali tirrenici. Variabilità che dovrebbe accrescersi anche nelle zone interne insulari, mentre al Nord non si avranno variazioni eclatanti. Probabilmente cadrà qualche precipitazione in più nel Triveneto.
Siamo giunti colla previsione al prossimo weekend. Un weekend che si preannuncia estivo, anche caldo. Clima più gradevole lungo i litorali, ove agiranno le brezze. Nelle aree interne e sui rilievi si avranno nuovi addensamenti pomeridiani, associati ad altri episodi instabili. Più frequenti sulle Alpi e l’Appennino meridionale.