Dalla metà dello scorso mese la zona di Mosca sta vivendo un periodo di caldo eccezionale, principalmente a causa dell’influenza delle forti correnti atlantiche che hanno mitigato l’aria impedendo al freddo di formarsi naturalmente sulla zona (oltre al fatto che sono mancate le rigide correnti artiche che interessano la città di frequente in questo periodo).
Da metà novembre, infatti, le temperature sono costantemente cresciute, passando da una media di poco al di sotto dello zero, ad un’altra di circa 5°C sopra lo zero.
Siamo attualmente a circa 10°C oltre la norma dicembrina, mentre l’ultimo mese Mosca ha mantenuto una media di 7,3°C oltre il normale.
Le piogge sono nel contempo state al di sotto della norma, 18,6 mm nell’ultimo mese contro la media di 30,6 mm, a dimostrazione del fatto che le perturbazioni atlantiche raggiungono la città oramai povere di pioggia, ma ricche comunque di umidità ed apportatrici di aria molto mite.
Il caldo è comunque comune a diverse altre zone del Nord Europa: la città di Arcangelo presenta una temperatura media degli ultimi 30 giorni superiore alla norma di +7,1°C, Murmansk è a +6,3°C, Lathi, in Finlandia, è a +7,7°C, Kvikkiokk, in Svezia, è a +6,4°C, mentre la capitale norvegese Oslo si presenta di +7,6°C più calda del normale.
Gli scarti termici positivi sono al momento eccezionali, per trattarsi di un periodo così lungo, anche se esiste qualche precedente in passato durante l’inverno (come il 1983, quando Helsinki ebbe massime sopra lo zero di diversi gradi per i primi quindici giorni di Gennaio), tuttavia difficilmente con questi scarti termici così elevati per così lungo tempo.