Il sito della NASA ci permette anche di effettuare alcuni piccoli calcoli grafici, prendendo come base il periodo di riferimento 1951-80.
Ci è possibile, ad esempio, visualizzare in forma grafica, su mappa, quello che è stato il riscaldamento della stagione invernale (mesi di Dicembre, Gennaio e Febbraio), durante il periodo 1981-2006.
Scopriamo, in questo modo, che gli inverni degli ultimi 25 anni si sono decisamente riscaldati, rispetto al trentennio precedente.
Sulla nostra Penisola, il riscaldamento è stato massimo al Nord, in particolare sull’Arco Alpino, ove lo scarto è stato di +0,5°C, mentre sul resto d’Italia gli inverni sono saliti di circa +0,2°/+0,5°C rispetto al trentennio precedente, scarto che si riduce quasi a zero sul Sud Italia.
Un riscaldamento compreso tra +0,5° e +1,0°C riguarda l’Europa centrale ed occidentale, mentre uno scarto compreso tra +1,0° e +2,0°C riguarda quasi tutta l’Asia, con massimo riscaldamento in quella centrale, ove si toccano i +4,0°C di caldo in più rispetto al trentennio precedente.
Si tratta di uno scarto fortissimo, che viene sfiorato anche in un’altra zona dell’emisfero settentrionale, cioè quella compresa tra il Canada centrale e l’Alaska.
Stranamente, vi sono zone che si sono raffreddate, negli inverni dal 1981 ad oggi, e corrispondono alla Siberia nord orientale, con uno scarto massimo di -0,5°C, e la zona tra la Groenlandia centro orientale e la Baia di Baffin.
Qui il raffreddamento è stato sensibile, e pari ad un massimo di -2,0°C rispetto alla norma 1951-80.
L’emisfero meridionale presenta invece un riscaldamento lieve, e molto meno sensibile rispetto a quello dell’emisfero boreale.