Il 2004 sta per abbandonarci insieme alle anomalie meteorologiche che hanno contrassegnato la fine dell’autunno e l’inizio dell’inverno climatico. L’inizio del nuovo anno dovrebbe riserbarci notevoli sorprese.
Nei prossimi giorni, nella stratosfera, dovrebbe intensificarsi la propagazione verticale d’onda. Crescerà il trasporto meridiano di calore, soprattutto nell’Oceano Pacifico, dove, nel medio termine è previsto lo sviluppo di un intenso anticiclone, con “wave breaking” e marcate pulsazioni calde provenienti dall’Asia. Nel lungo termine fenomeni analoghi, ma di rilevanza inferiore, dovrebbero manifestarsi in Atlantico.
Di conseguenza, l’anomalo vortice stratosferico di fine autunno – inizio inverno, caratterizzato da minimi profondi e correnti particolarmente vigorose, subirà energiche metamorfosi.
Il flusso zonale rallenterà mentre il vortice assumerà forma ellittica, con asse sempre più allungato dal confine euro-asiatico agli USA sud-occidentali. Il minimo si allontanerà dalla sede artica movendosi verso l’Europa settentrionale, con probabile tendenza allo “split”.
Per quel che riguarda la circolazione troposferica, il modello GFS prevede profondi mutamenti nel medio-lungo termine.
L’indebolimento del vortice stratosferico dovrebbe determinare, soprattutto nel lungo termine, un rallentamento del “polar jet stream”, assecondando la formazione di blocchi anticiclonici alle alte latitudini, con scissione del vortice polare.
Notevoli anomalie positive del geopotenziale di 500 hPa si instaureranno sull’Asia occidentale (con massimo nel settore ovest della Siberia) e tra il Pacifico nord-occidentale e l’Alaska. Abbastanza rilevanti saranno le anomalie positive in una vasta area estesa dal Nord-America orientale all’Europa sud-occidentale, con massimo presso le coste orientali statunitensi e canadesi.
Marcate anomalie geopotenziali negative si stabiliranno dagli USA occidentali (specialmente presso le coste della California) alle latitudini temperato – sub-tropicali del Pacifico centrale. Abbastanza notevoli saranno le anomalie negative a 500 hPa dal Nord Atlantico all’Europa sud-orientale (in modo particolare nel Nord Europa) e sull’Estremo Oriente.
Di conseguenza, l’indice NAO avrà valori positivi su ragguardevoli magnitudini. La “North Atlantic Oscillation” risentirà, infatti, dello sviluppo di profonde depressioni nord-atlantiche e di una moderata alta pressione sub-tropicale sull’Europa sud-occidentale. Quest’ultima andrà a sostituirsi al promontorio anticiclonico che da lungo tempo insiste in Atlantico.
La seconda onda risonante, ora sull’Oceano Atlantico, è destinata a scomparire a causa della graduale tendenza a “wave 2 pattern” a livello emisferico e del lento spostamento verso est della fase di MJO (Madden Julian Oscillation) in attenuazione, con conseguente riduzione del “forcing” d’origine tropicale.
Negli ultimi giorni si è assistito ad un graduale arretramento del promontorio bloccante ad ovest del continente nord americano, responsabile delle potenti colate fredde che hanno surgelato gli USA centro-orientali, con la complicità di un persistente, profondo, vortice sub-polare sull’Arcipelago Canadese orientale.
Nel semestre freddo, quest’onda di Rossby cerca, di tanto in tanto, di sganciarsi dal “forcing” orografico indotto dalle Montagne Rocciose per assecondare il “forcing” termico d’opposta polarità prodotto dal gelido Nord America.
L’attuale arretramento, favorito dalle anomalie termiche dell’Oceano Pacifico e dall’attenuazione dei “forcing” tropicali, induce un netto miglioramento del tempo sugli Stati Uniti orientali ed un notevole peggioramento su quelli occidentali.
Un vortice sub-polare insisterà ancora per qualche giorno sull’Asia nord-orientale e il forte gradiente termico più ad est continuerà ad alimentare una marcata attività baroclina sulle coste orientali asiatiche e nel vicino Oceano Pacifico. Repentine ciclogenesi si svilupperanno presso le coste pacifiche dell’Asia. Particolarmente intensi saranno i sistemi frontali che investiranno il Giappone.
Nel corso della prima decade di gennaio, l’onda di Rossby pacifica in arretramento, penetrerà sempre più profondamente nell’Artico. Genererà poi delle figure anticicloniche isolate, prevalentemente sull’Alaska. Ne deriverà una circolazione ad omega, con profonde saccature presso le coste occidentali nord-americane e un vortice freddo in quota a latitudini anormalmente basse su Estremo Oriente e Pacifico occidentale.
Nella media e alta troposfera, i blocchi artici spingeranno il profondo vortice freddo dell’Arcipelago Canadese a latitudini sempre più basse, con rilevanti digressioni verso il Nord Atlantico, reso vulnerabile dalla latitanza dei promontori anticiclonici.
Le medie latitudini atlantiche saranno solcate da una pronunciata banda di correnti a getto, associate ad un treno di sistemi perturbati che si andranno ad abbattere ripetutamente sull’Europa centro-settentrionale. Il Mediterraneo centro-occidentale insieme a gran parte dell’Europa sud-occidentale saranno protetti (almeno fino al 9-10 gennaio) da un persistente anticiclone.
L’inizio del nuovo anno segnerà quindi la fine dell’assedio del maltempo sull’Italia.