A conclusione di una stagione invernale “double-face”, inizialmente molto mite, da metà gennaio in poi fredda e nevosa, ai principi marzo è arrivata l’ondata di gelo più pesante, quella che ha riscritto la storia dei record di freddo (limitatamente al mese di marzo) in molte località italiane.
In questo articolo ci limitiamo ai record stabiliti dalle stazioni meteo della rete AM/ENAV, le cosiddette stazioni meteo ufficiali italiane, pur consci che altre stazioni meteo di diversi enti, possono essere ugualmente affidabili, talvolta anche di più, ed avere lunghe serie storiche di dati da confrontare.
Doverosa una premessa: in alcuni casi le stazioni meteo hanno subito spostamenti nel corso negli anni. E’ il caso ad esempio delle stazioni meteo di Trieste, di Bolzano, di Firenze, probabilmente di altre che non siamo in grado di documentare. In moltissimi casi inoltre le apparecchiature di rilevazione dei dati sono state modificate durante gli anni, nell’ultimo decennio sono stati in particolare introdotti sistemi di rilevamento elettronici in sostituzione di quelli analogici. Per tutti questi motivi non sempre i dati storici delle stazioni meteo sono pienamente e correttamente confrontabili, tuttavia il metodo che abbiamo scelto di seguire è quello del confronto dei dati della medesima stazione identificata da un univoco codice della WMO (World Meteorological Organisation), nonostante i possibili, anzi probabili, cambiamenti di sito e/o strumentazione della stazione stessa nel corso degli anni.
Fatte queste doverose premesse passiamo a “snocciolare” i record di freddo marzolino battuti durante l’insolito inizio di primavera 2005.
Già il giorno 1 diversi record cadono
Bolzano con -10.7°C batte i -9.6°C risalenti al marzo 1963.
Udine con -10.0°C batte i -9.2°C risalenti al marzo 1971.
Ronchi dei Legionari con -11.2°C batte i -11.0°C risalenti al marzo 1971.
Trieste con -6.4°C batte i -6.3°C risalenti al 5 marzo 1971. Per Trieste è doverosa una precisazione: l’Istituto Talassografico registrò il 6 marzo 1971 una temperatura di -6.6°C, temperature mai più raggiunta in seguito in marzo, nemmeno quest’anno. Tale è probabilmente il record corretto da considerare da un punto di vista scientifico, tuttavia per i motivi esposti nella premessa, riteniamo di poter considerare il record di -6.4°C della stazione AM come ufficiale.
Verona con -10.4°C eguaglia il record del 1949, ma batte di circa 2 gradi quello degli ultimi 50 anni risalente al marzo 1963. Attualmente la stazione di Verona si trova all’aeroporto di Villafranca, mentre non conosciamo la sua collocazione nel marzo del 1949.
Bologna con -9.7°C batte il precedente record di -8.6°C risalente al marzo 1963.
Piacenza con -12.6°C batte i -12.2°C risalente al marzo 1963.
Forlì con -10.5°C batte il precedente record di -8.4°C risalente al marzo 1976. In Romagna si segnala anche, pur esterno alla rete delle stazioni AM/ENAV, il record quasi secolare, sempre per marzo, di Cesena.
Monte Cimone con -21.0°C batte il precedente record di marzo di -20.8°C, ma eguaglia anche il record assoluto risalente al gennaio 1985.
Altri record vengono superati il giorno 2
Ronchi dei Legionari con -11.8°C supera i -11.2°C risalenti ad appena il giorno prima.
Vicenza con -10.0°C stabilisce il nuovo record rispetto ad un probabile precedente di -8.8°C risalente al marzo 1963.
Arezzo con -10.0°C.
Trevico con -10.2°C.
Il giorno 2 si segnalano i seguenti possibili ma non certi record
Malpensa con -12.2°C: si è trovato un precedente di -9.2°C nel marzo 1963.
Passo dei Giovi con -10.8°C: si è trovato un precedente di -10.2°C risalente al marzo 1963.
Novara Cameri con -10.8°C.
Il giorno 3 si segnalano i -5.7°C raggiunti ad Ancora Falconara. Esistono dubbi se tale dato sia da annoverare fra i record, in quanto secondo gli annuari ISTAT nel marzo 1971 ad Ancona si raggiunsero i -7.7°C, ma non viene specificata la stazione di rilevamento.
Infine il giorno 9 ad Ustica viene registrata una minima di +2.0°C, che non dovrebbe avere precedenti per il maso di marzo sull’isola tirrenica.
Altri dati non record eppur assai vicini ad essi, sono i -23°C di Dobbiaco, il cui record per marzo è pari a -23.8°C, i -9.9°C di Torino Caselle contro un record risalente al marzo 1971 di -10.5°C e i -6.8°C di Milano Linate in raffronto ad un record di -7.4°C sempre del marzo 1971.
Infine, sulle Alpi di Nord Est, tra le province di Vicenza e Belluno, da dati di fonte ARPAV e MeteoMont, si sono anche registrati valori sotto i -30°C a quote inferiori ai 2000 metri.
Dai dati qui presentati si evince che è stato soprattutto il nord est Italia ad essere interessato da temperature record, mentre altrove il dato più eclatante riguarda gli accumuli nevosi su cui però risulta estremamente difficile reperire una bibliografia storica per poter stabilire se sia trattato di eventi record oppure no; possiamo però affermare che nel corso dell’inverno, più correttamente da metà gennaio in poi, diverse zone italiane hanno ricevuto abbondanti precipitazioni nevose come non si verificavano da almeno un paio di decenni.