Il presente editoriale vuol essere un’ulteriore (e crediamo semplice) spiegazione sul significato di previsione a lungo termine. Premettendo le enormi difficoltà riscontrabili già nel medio raggio (identificabile con la previsione dai 3 ai 6 giorni) risulta evidente quanto sia arduo proporre delle linee guida che vadano oltre la settimana d’analisi. Lecito quindi attendersi le dovute correzioni cammin facendo, senza peraltro perdere la strada maestra.
Una strada talvolta dolce, altre tortuosa. Ed è proprio in quest’ultimo caso che si incappa in ostacoli difficili da prevedere ma non per questo superabili, nonostante il tracciato subisca inevitabili deviazioni. Tuttavia la metafora “stradale” ci porta a paragonare una previsione come la realizzazione di un progetto, segnato appunto da una fase preliminare ed una esecutiva.
Nella prima si valutano a priori tutti quegli elementi che possono portare al successo dell’opera; nella seconda si passa alla realizzazione pratica, consci dell’analisi effettuata a monte. Proseguendo il paragone, potremmo definire la previsione a lungo termine come il passo preliminare, quelle a medio e breve termine come le fasi esecutive.
Nel long-range (termine mutuato dagli anglosassoni) si effettuano delle valutazioni medie evitando di catapultarsi su ogni singolo run modellistico. Si giunge così alla definizione di una tendenza generale e, come sovente capita in fase progettuale, sta al realizzatore (in questo caso al previsore) gettare in campo quell’esperienza professionale e quel bagaglio di conoscenze tali da accrescere la percentuale di realizzazione.
Man mano che ci si avvicina alla manifestazione dell’evento (o a conclusione dell’opera) si entra in possesso di tutti quegli elementi necessari all’affinamento della previsione. Una sorta si selezione che tende ad eliminare le fonti d’errore e proporre una visione quanto mai dettagliata.
Tuttavia il paragone perde la sovrapponibilità allorquando si parla di “correzione”. Non che in un normale progetto non possa accadere (anche in fasi successive alla realizzazione) ma in meteorologia è un aspetto di fondamentale importanza. Sappiamo infatti quanto l’atmosfera sia irrequieta, determinando stravolgimenti anche a poche ore dal manifestarsi di un evento. Ma si badi bene che con correzione non si intende “cambiamento”, bensì adattamento alle mutate condizioni di partenza. Una malleabilità che porta il meteorologo ad abbassare sensibilmente la soglia d’errore, senza peraltro mai abbatterla totalmente.
Ed allora, così come scritte, le previsioni necessitano sempre delle conferme necessarie, talvolta anche nell’arco di 24. Ecco perché in situazioni difficilmente prevedibili scatta un’osservazione “reale” dell’atmosfera, quella che comunemente definiamo now-casting. Un meccanismo che serve a ricordare, semmai ce ne fosse ancora bisogno, che il long-range rappresenta sempre una delle tante possibilità, la più probabile. Mai una certezza.