L’evoluzione generale
Descrivere i movimenti delle principali figure bariche presenti sullo scacchiere continentale potrebbe risultare, di questi tempo, relativamente semplice. Se non fosse che da minimi spostamenti deriverebbero evoluzioni assai diverse. Fatto sta che si conferma una tendenza dell’alta delle Azzorre piuttosto meridiana ma con un baricentro leggermente più ad Ovest dello scorso periodo. Per intenderci, i suoi movimenti dinamici andrebbero ad interessare più decisamente le coste occidentali Europee.
Ulteriore elemento di interesse desta il Vortice Polare, con un forte minimo presente tra la Scandinavia e la Russia Europea. Siffatta figura barica risulterà fondamentale nell’incisivo raffreddamento di tutta l’Europa Nord orientale, con possibili risvolti anche nella porzione Centrale e sul bacino del Mediterraneo.
Il tempo previsto in Europa e sull’Italia
Il momento cruciale che potrebbe dar vita alla suddetta fase fredda è rappresentato dal prossimo weekend, quando l’Italia risulterebbe oggetto di fredde correnti Nord orientali associate alla vasta depressione polare presente tra i Paesi dell’Est e la Russia. È inutile negare che molto dipenderà dalla posizione dell’alta pressione delle Azzorre, la cui spinta dinamica potrebbe o proteggere parzialmente le nostre regioni occidentali, o catapultare l’intero stivale in un raffreddamento progressivo e nevicate a quote via via più basse.
In questa prima fase è lecito attendersi un maggiore interessamento dei settori orientali della Penisola (anche se la meteorologia insegna che le sorprese sono spesso dietro l’angolo) ma successivamente, attorno al giro di boa mensile, potrebbe prender vita una forte irruzione Artico-Continentale, foriera di maltempo e gran freddo su gran parte del nostro Stivale.
Il motivo è da ricercarsi in quella tendenza dell’alta pressione delle Azzorre descritta precedentemente, ossia la posizione più Settentrionale del solito che favorirebbe così l’allungamento della porzione Europea del Vortice Polare su buona parte dell’Europa. Ed osservando con attenzione i movimenti barici successivi, non è da escludere un remake della fase fredda che a fine novembre segnò l’avvio dell’inverno sull’intero Continente.
A tal proposito si dovrà seguire con attenzione il movimento sia dell’anticiclone Oceanico, sia di quello Russo, che sembrano manifestare un’insolita tendenza a gelidi sodalizi. Se ciò accadesse si verrebbe ad isolare un nucleo polare che dall’Europa Centrale potrebbe intraprendere la via dei Balcani o del Mediterraneo Centrale, in una retrogressione assai fredda e nevosa.
In conclusione
Insomma, le tendenze sembrano confermare una lunga fase fredda per buona parte dell’Europa, con risvolti interessanti sul bacino del Mediterraneo. Tuttavia rammentiamo quanto sia importante in costante aggiornamento, perché i piccoli spostamenti dell’alta delle Azzorre potrebbero portare ad uno stravolgimento totale della previsione, specie dopo il 15 del mese.